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Ogni volta che ti vedo eternamente

di Amina Narimi
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Pubblicato il 25/05/2015 15:32:11

 

 

Col viso accolto nel silenzio

 mi hai mostrato come fare

a raccogliere i fiori delle felci

con le mani a lume della luna,

come un’ostia, immersa dentro i  fossi,

contro l’erba dello smarrimento

                            

quando benedicevi la vallata

nel più semplice dei riti all’orizzonte

seguendo i vitelli al primo pascolo

con i semi  alzavi una canzone

madida d’eterno. la tua gioia, ora,

come un’erica che sbuca nell’inverno,

cammina a piedi giunti col mio pane-

una mano smuove il filo del silenzio

e si lascia cadere nello sguardo

qualcosa di esistente come il nulla

negli steli  più lontani, in cima agli alberi-

legandoci al passato ed in avanti

giacendo accanto a noi, come una bestia,

 

conosco l'ampio dorso del silenzio,

un animale sempre vivo

quando sporge nella sera e s'inabissa

nel profondo della pancia, lentamente,

quasi fosse un suo risvolto

per quanta cura c’è, e discrezione,

nel tu del gesto che mi ascolta-

 

come un nido che sognando

inizia per cantare nello spazio

sporgendo le sue ali come fiori 

propagando a fondo lo splendore 

che accompagna e segue ogni parola,

l'indicibile che abita nel verbo,

che ricopre la risposta trasparente

quando torna a trattenersi nel respiro,

nel paradiso delle voci impercettibili

 

Così ti parlo, clandestina,

nei miei piccoli campi della luce,

godendo fino all’estasi dell’ombra

per assumere le nostre solitudini

a legame disumano, in questa vastità:

 

faremo un altro viaggio e un canto nuovo

allargando gli occhi chiari  come pozzi

per i fiori trasparenti delle felci

ci fermeremo alla stazione delle immagini

raccogliendo il tempo in unità

si chiuderà la notte,

come fanno le stagioni sui ciliegi

quando il bianco appare d’improvviso

e il verde va da un albero a quell'altro,

              finché una lacrima compare,

finché la rende visibile una luce, 

facendo l’arco e ricadendo come neve

per quando sarà grande, per quando tornerà

a sprofondarci dentro, smisurata

riprendendo la  poesia, nella parte dell'inizio

risorgendo originaria la parola

ogni volta che ti vedo -                                      

                                    eternamente.

 

 

 


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