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Rinnovando Aspasìa (Discutendo con Leopardi)

di Salvatore Armando Santoro
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Pubblicato il 21/01/2018 02:09:36


Nel dipinto: Aspasìa e Pericle.

Ora Aspasìa rimossa ho dalla mente
Pericle scudo ed arco ha già deposto
le tracce del dolor sono ora spente
nei nostri cuori ormai non c'è più posto

per nuovi amori, per nuovi sbandamenti,
passa il tempo e via porta gli ardori,
le euforie e i tanti incantamenti
ad altre mete miro, altri valori.

Ma quella gioventù che senti in petto
è come brace, e spesso si riaccende,
sotto cenere calda cova affetto,
dietro una nube sempre stella splende.

E come te, inganno la natura,
sui nostri errori lei sempre fiorisce
matrigna fu per noi, ingrata e dura,
perisce chi di lama altrui colpisce.

Ma Aspasìa raccoglie un otre rotto
piange sul suo destino che ha cercato
fragili amanti in nuovi errori ha indotto
il sole ha spento e il buio ha seminato.

Ma sul tratturo restano gli stracci
d'un amor che comunque è stato dato
che dalla mente inutilmente scacci
e che affetto che dura ha generato.

 

Salvatore Armando Santoro

(Donnas 9.7.2017 – 11,27)


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