Pubblicato il 16/02/2020 14:30:53
Afferro le parole che cadono dal cielo in un mattino limpido che accenna a disgelare. Stringimi forte come solo tu puoi fare, girati e guardami, non tenere gli occhi fissi su quel bagliore. Fammi entrare, come hai fatto col cuore, nei tuoi pensieri cupi anche se non li capisci, quando sono bisbigli, lacrime senza voce, lamenti privi di dolore, parole mutilate, perché troppo è il fardello che si portano dentro. Dimmi della tua solitudine di tristezza e silenzio intagliata e non temere, non può farmi più male. Prova a chiedere scusa, che non l’hai fatto quasi mai, a mormorare un desiderio, inseguire un sogno, e pagare finalmente il conto. Osserva il prodigio della vita e guarda il miracolo del tempo che ci ha acciuffati, incrociando i destini. Le parole le proteggo prima che si allontanino nel buio di una sera che accende già le stelle.
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