Pubblicato il 03/04/2020 10:35:14
Nel silenzio di un mattino come tanti in questo accenno freddo di aprile il faggio torna a rinverdire alla mia finestra.
Il viale deserto, radi e di fretta i passanti, soltanto il sole indora un raggio di vita e nel cuore l'amara novella di una nostalgia infinita.
Il faggio che piantasti tu, padre, in quella lontana primavera, prima che ti fosse fatale il maggio, ancora s'ingemma e presto tornerà con belle fronde
ad ombreggiare giorni solitari tutti uguali mentre io mi perderò ancora alla deriva nel mare del rimpianto dalla impetuose onde.
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