per Adele C.
A volte capita che il sole già basso
sull’orizzonte m’inondi di dolcezze inaspettate
vaghi ricordi rosa e oro tendenti al rosso
che scacciano il cupo grigiore dominante
di queste giornate, scandite dai numeri
s p a v e n t o s i e quasi mai capiti,
vomitati da esseri ectoplasmatici
impegnati ad interpretare sé stessi.
Ma non direi questo, ora: direi
di quanta bellezza c’è nel semplice riverberare
della luce sul pavimento, il suo scomporsi
in miliardi di lapilli, piccoli fuochi fatui
che convergono verso i miei occhi nocciola,
come se un incantesimo li attraesse.
Di questo voglio parlare, e lasciarmi andare,
Adele cara, salutare così l’ottobre maestoso
che non colsi. Di tutti il più amato, si sa,
quello che aveva il profumo più intenso.
"Non amo che le rose
che non colsi" Guido Gozzano
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