Eccoti ammirare l’oscura forma del sole,
frumento come le tue trecce,
lasciandoti abbagliare dal suo incendio
nel rosa del dì solcando prati fioriti
dove vi scorre il ruscello dei pensieri,
sole d’oro come la tua chioma che mordo come una mela.
Prodigiosa tentazione
quanto i limiti di primavera di abbacinate farfalle;
ogni gesto si tocca, s’interseca
in ciò che dai sogni più amai,
nube immota nel cielo terso-
quand’anche scendessero aghi di pioggia ci ubriacherebbero di gioia.
Lieto di questa simbiosi:
il verde e l’azzurro sono impazziti,
i boschi si accendono
con note d’anima lucente,
l’universo racchiuso nelle tue braccia
spara nel camino lapilli e fiamme.
La sera una vermiglia lama tagliente
graffia la panna del tuo corpo,
i sogni si fan desideri di fuoco,
entro in ovattate visioni oniriche
mentre sei assopita ti sillabo versi d’amore
sotto la luna benevola entro nel frutto destandoti.
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