Chissà se mi stai pensando
se mi hai mai pensato
se mi penserai
l'acquavite dalle foglie di mangrovia
raccolgo in capsule decontaminate
metto le virgole negli angoli
due sponde e sono pari
buone per fermarti
alla frase come stai?
Ma non rispondermi domani
prenditi il tempo che vuoi
gli attimi sono per noi
pezzi rotti d'infinito
Comunque vada avrò perduto
del tempo prezioso
incastonato tra due sponde
il tuo sorriso mi confonde
mi cambia il destino
sognando ad occhi aperti
ma a circuito chiuso
frastornato da droghe leggere
di uso comune
e da paranoie dai facili costumi
compiendo grandi manovre per sedare
piccole scaramucce
assumo il ruolo di ultimo arrivato
a furor di popolo con effetto immediato
e un in bocca al lupo dagli alti papaveri
che coltivasti di relazioni sessuali
in virtù di favori futuri
Sento scricchiolare le pareti del cervello
come assi di legno
sotto il peso di stivali da soma
Sento di poterti scrivere che sei bella
con alterne fortune
prima che a chiudere il cerchio
non sia la vita una volta per tutte
in sintassi congiunte
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