Due punti
Quante malinconie attraversano l’essere umano:
Come mi hai parlato, come ti sei rivolto a me
Mi hai trattato male con pensiero, mentre non ti accorgi del tempo
Che sta scappando, nuvoloso.
Rasenta il granturco che sta imbiondendo
Il volo delle rondini
In quest’ oggi di bassa pressione
E di pioggia attesa in campagna.
Com’era dolce attraversare il campo di papaveri
In quel maggio odoroso
Rossi come il mio cognome e
Il bisogno di riscossa: siamo due punti nel vuoto immenso.
Uno straneante tramonto avvolge il nostro passeggiare
In questo infinito verde,
Disteso dolcissimo prima della montagna.
E mi rivedo fanciullo , correre tra queste colline,
Guardando l’azzurro, in trepidante attesa del passaggio
Del tempo per adulteggiare.
Ed ora guardo ancora in alto, come un tempo, vagheggiando
L’infinito.
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