La città notturna
dilata il silenzio come incendio.
E il silenzio
supera le strade, valica i canali,
perfora i semafori,
ma si muove cauto.
Resta sospeso come una carta
fragile e leggera,
ma ti risale dentro
come un’onda di marea.
Duro da sopportare, malevolo,
contrario a farti addormentare,
ti stende le orecchie
come in un fragore assordante
e teme la briciola, il millimetro,
lo scricchiolio e il frammento.
L’aria della notte e il suo silenzio
così battente, invincibile, profondo
sono gemelli in un complotto
che mi tiene ostaggio, e solo la luce
distilla uno spiraglio.
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