Pubblicato il 25/01/2022 21:07:01
E sono qui il giorno ancora acerbo lievita il mio pane in fretta già si avverte il peso di una nebbia dentro tra i ricordi e le cose inutili Fuori lungo le vie più cani che persone ognuno un itinerario pochi una meta Ascolto il silenzio io l’unico rumore io e le mie dita mosse da autonomi pensieri Carezze sui tasti vestono l’amarezza E’ un giorno vecchio di un nuovo anno ma la solitudine sfoggia un vestito più raffinato è stagione di magra di partenze di oblii e nostalgie e ci si rassegna allo scorrere imperturbabile del tempo ora che c’è penuria di tutto anche di lacrime.
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