Pubblicato il 06/09/2022 15:34:15
Il meriggio consolerà il mattino per aver trascorso frammenti del nuovo giorno. Se qualcuno ricorderà l’alba sarà tempo di quiete sfumato, ricordo lambito da echi sfiniti, candido pallore che quasi richiama il colore del crepuscolo. Dimenticato è ormai il mattino in una fitta pioggia di speranza che ha permeato il meriggio d’un’apparenza vespertina. Il giorno regalerà alla notte rose di seta e verrà il tempo dei vizi, il tempo dei rimorsi e sarà la foglia d’una pianta appassita ad ondeggiare ed insegnare che anche nel vuoto di piombo del silenzio l’inchiostro sinuoso si agita e traccia graffiti d’amore. Udendo gli schiamazzi di quattro ubriachi che cantano, dolcemente m’assopirò sotto un’arcata di cielo lattiginoso. Porrò a tacere le membra assonnate in una notte dove la luce delle stelle illumina un uragano di passioni. All’alba sarà un volo di rondine ad illanguidire d’amore gli alberi, aprire il cuore a vagiti di speranza e concedermi l’attesa della nuova stagione.
Pubblicata dalla rivista nazionale Poesia nel 2005.
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