Pubblicato il 16/10/2022 17:01:29
Legno che aveva sete di cascate di pensieri, e le foglie lasciava cadere nella sua deserta dimora...
Vide un sole che si ascolta nel fragile sorriso del volo, di uccelli che passano col vento di un approdato forse, la certezza dell’improbabile.
Vidi un giorno il cancello che apriva la strada al monte dei ricordi, dove salire guardando il silenzio per non cadere nel buio.
Ecco il bene del profumo, e l’acuta voce del passo, che non anticipa né ritarda.
Il legno resta lì, sordo, secco e bagnato dalla vista di chi l’osserva senza udire...
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