Pubblicato il 16/10/2022 21:28:30
E lontana corresti verso me a braccia aperte, un angelo senz’ali... Velo bianco, etereo, che ornasti la mia pelle, come farò a sbiadirti? Il cielo indorava la scia del tuo passo, quando le nuvole, rosee, primaverili fiorivano allo sfumar del giorno... Le labbra tue, petali di rosa, sfioravano il bacio del vento, nel mentre il sogno, desto, addormentava il tormento... Lacrime felici scendevan sul tuo volto, come carezzevol discende lo scorrer delle dita. Tu, angelo senz’ali, io, povero astronomo dalle tue distanze siderali, nel firmamento dei miei giorni sempre rimarrai in arie chiare, e sarà scacciata dal soffio del mio ricordo ogni nuvola grigia che tenterà te di cancellare.
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