Freddo era l’abisso,
ma laggiù dovevo andare,
se Amore volevo ritrovare.
Disperai e mi dissi arresa,
ma un lupo venne al mio fianco
e mi accompagnò laggiù,
dov’era rotto il pianto.
Ma, giunta là, che orrore!
Villaggio dei perduti,
così si spezzò il cuore,
tra vecchie streghe a cuocer
budella
e una macabra processione.
E poi l’oro, pestato, ignorato
tra panni rosso sangue.
E ancora bimbi, speduti
tra gelide grotte
e fuochi vani che non scaldano
il cuore…
Così di fuggire desiderai
dalle infere caverne,
‘che tanto era il dolore,
ma poi un carillon sentii suonare
e levato il volto,
un passero vidi e il volto di Amore
splendente in un alto sole.
Così, benedicendo andai,
oltre la fredda folla delle ombre;
lasciando un seme di carità,
tenendo stretta l’ampolla
senza voltarmi mai.
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