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A città du liotru

di Giuseppe Stracuzzi
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Pubblicato il 20/01/2023 15:17:01

 

Siamo a Catania

tra cielo sole mare

frotte verdi di agrumeti in fila,

siamo a Catania nella turbolenza

di traffico, di gente di negozi

dove respiro antico che si perde

tra vetrine affollate di colori

torna presente lungo le traverse.

Il Monte Bello

con la faccia di neve scintillante

guarda la sua città,

carezza suoi confini

con  ondate di sciara

ed odorosi arbusti di ginestra.

 

Ora siamo al centro di Catania,

l’Amenano che scorre sotto terra,

seppellito dal fuoco della lava

con la testa di toro e corpo umano

ancora scopre le leggende antiche,  

guarda la sua cascata

come un velo

che sgronda dalla vasca

e mormora pensoso mutamenti

della città che regge sulle spalle,

guarda gli occhi affacciati di turisti,

ascolta lampi di telefonini,

le sferzate di flash sulla faccia

e fuggitivo segue il suo cammino.

 

U liotru risiede in piazza duomo,

ora è passato il tempo

delle scorribande di Eliodoro

che a cavallo del mitico elefante

trottava il tempo antico,

il taumaturgo vescovo Leone

incolume protetto dalla fede 

non tollerò le gesta del maligno,

gli diede fuoco con la fiamma viva

del suo potere sacro esorcizzante

sciogliendo l’elefante dalle grinfie

del negromante.

 

Ora u liotru guarda con affetto

La cattedrale che gli sta di fronte.

L’elefante idolo pagano

sembra quasi voglia percepire

sacro sentore delle vie del cielo

e mostra drappi incisi

di Agata patrona di Catania, 

sulle sue spalle tiene l’obelisco 

che sostiene 

la Terra come un globo,

una foglia di palma raffigura

desolante martirio della Santa 

ed un ramo di giglio la purezza.

Sotto la croce in cima all’obelisco

iniziali osannano l’avvento

che liberò Catania dalla peste

e acclamano  Agata Patrona.

 

Nei giorni eletti della grande festa

esplode un grazie immenso della folla.

Balconi straripanti, luci, addobbi,

tappeti, fiori, fazzoletti bianchi

come morbide ali sventolanti 

dove perdura ancora il rito antico

della corsa nei sacchi che ricorda

la dea adorata dell’antico Egitto:

Iside regge il flusso di millenni,

percepisce la miseria umana 

e l'affidarsi al senso del divino.

 

L’acqua del mito, l’obelisco egizio

l’elefante idolo pagano,

scoprono il cristianesimo

con le immagini sacre della Santa.

 

A città du liotru dona esempi

di fratellanza delle religioni

come figlie

di un sentimento forte naufragato

nel mare della vita, tende al cielo

la mano,

buio incombe,

la fantasia che corre tra le stelle

sente il senso divino e si commuove,

ma l’incertezza irrompe.

La Fede unico faro apre la porta

al senso del  mistero

che il martirio di Agata e dei santi

effonde dentro l’anima del mondo.


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