Pubblicato il 04/05/2023 13:53:31
Scappa attraverso il paesaggio rupestre, capelli corvini e occhi scuri, fra le fronde e le carezze del vento gambe tornite in calze di sabbia, immemore in tutti i veli di ruscelli. Ultimo palpito s’un volto trasfigurato. Nella placidità del suo corpo avanza una sfera di neve, sulla pelle un neo di silenzio. Le sue mani, archi canori frantumano ogni luce d’alba. Nella sua dimora conta i minuti. Per la sua stella, esplosa nell’aria di dicembre, per regalarsi gli occhi, per vivere giunti sino alle praterie in fiore, per regalarsi immenso amore per donarsi le iridi all’ultimo secondo. Per dormire nella luna in quattro pupille, il sole nelle medesime. Un amore fra le labbra-un vago uccello adorna i campi, i boschi, le strade e il mare. Bella come il mondo da una mongolfiera.
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