Non è prerogativa della sera,
le ore in ombra la linea opaca l’attesa vana,
questo fiato freddo che spegne le note
nella campana del sax
Uguale è il giorno
col sole che prende confidenza sul mio capo.
Eri nelle mie ossa fluivi nel sangue
eri emozione
e una fiammella torcendo la lingua
mordeva l’aria in fugaci visioni
Ora le parole hanno il suono d’una frusta
ad ogni passo ogni divagazione del pensiero
ogni ritorno ad un’eternità solenne
Sarò ferita che si riapre ad ogni tocco
Sarai... nonostante il ventaglio di colori
un chiaroscuro che interroga lo spazio
dove io non sono.
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