Pubblicato il 20/09/2023 17:00:52
La nostra poesia non aveva parole, pagine, capitoli, occhiali da lettura. Come pioggia sonante nasceva da un formicaio, dai nodi sulle mani, dagli aghi di pino, dalle squame sull'anima che, repentine, diluivano in volteggio per lasciare al nulla del mondo, la sua vergine bolla di stupore.
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