La poltrona del dentista quando può accoglie
paure, sicché il coraggio vi si accomoda
a denti stretti.
Scrutando la radiografia, come ti guarda dentro,
si apre una laguna corallina e noti che la carne
si nasconde al raggio mimetizzandosi in un amen
ma per vedere l’anima devi contare sulle ossa.
E “io ci conto” è un controsenso che addolora.
Dà forza, ma se hai fede
combini lo scheletro con la credenza
per avere un posto dove riporre la speranza.
L’ho letto in altri tempi, e praticato a più non posso:
credere è mantenere le mensole del corpo
con il sostegno degli inginocchiatoi.
Osservandolo a lungo, il teschio è orribile
con le orbite vuote che superano l’universo
in espansione, quindi ama le tue pupille
più che i denti, ho pensato, tanto la bocca serve
per il cibo intanto che riempita di suoni
passa per il mondo.
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