Pubblicato il 21/01/2025 20:40:27
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Il mio vento confondo in spazi di notte per un barbone d’odori a prestito. Vivo di mare in un viale che tiene alberi in serbo al mormorio d’una brezza. Vivo un’epigrafe scritta a mano da un cieco che balbetta chiedendo uno sguardo all’ultimo passante. Vivo per vivere quest’ultima cena.
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