Dicono che la nostra mente è strana,
che inventa sogni e mondi dalle illusioni,
sempre segue il vento, come fosse arcana,
voce di vuote ed eteree visioni.
Ci chiamano folli, perduti nel niente,
perché lor non vedono ciò che sentiamo,
allor poi dipingiamo, col cuore ardente,
quello che nell’anima noi custodiamo.
Scriviamo versi che pochi comprendono,
ma sono vita, su quella brace ingorda,
e quelli che scherniscono, poi scendono
nell’ombra fredda di un’anima più sorda.
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