Uso il peso della parola per misurare
l’amore. E le tue labbra che le magliano
al sole. Hai notato come peso e lunghezza
nella penombra
non siano direttamente proporzionate?
Puoi non pensare che è argomento
di discussione, ma scoppietta il desiderio
in preda al fuoco e si fa cenere.
La mente parla con le briciole del corpo
così che tanti sostengono sia il cuore
a volere il morso.
In modo naturale rispondi con l’indice
e trasmetti a gesti il dialogo
che utilizza la lingua contingente
con un’altra lingua agnostica.
Ci preferiamo distesi in luogo
della brutta piega che prende
il buon senso.
Saper leggere il manifesto dice
quanto si conosca il glossario
delle effusioni e assegna al divino
la muscolatura del ruolo,
come è dato dall’apprensione.
A segno può venire utile il grembo
sul quale esibiamo il nesso tra fibra
e sussulto, contrazione e spirito
di corpo. Cito a memoria perché tu
me lo fai presente. Questa parte
manca nell’agiografia di ogni santo
giorno: il calendario avanza a perdita
d’occhi e sfoglio quanto mi pare passato
convinto che il passato ci abbia fatti
grandi ma incompleti: opere fortificate
che adesso sono dati per deposito.
Ma tu sappi che t’amo perché sei
paziente ed io il malessere
con sorte di mantenimento.
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