L’ANGELO
Scoperte le parole
e il potere dei nomi fino al fondo,
tutti e completi i nomi di Dio,
anni ho creduto di essere al centro,
d’essere io per cui si dava il mondo.
Poi ho incontrato un angelo, o forse
si è per sua scelta fatto incontrare.
Quando incroci lo sguardo sono loro
a vederti e tu, disorientato,
sbandi la vita come una falena
che perde la sua rotta nella luce.
Hanno le dita lunghe, affusolate,
sapete? Ben più lunghe delle nostre,
e a volte ne hanno sei in una mano,
dita danzanti, disarticolate;
non so se tutti: così è il mio.
E poi parla una lingua che non passa
dalle orecchie e nemmeno dalla mente:
solo un’immagine, come dal niente,
senza parole ti si forma dentro,
consolidandosi spontaneamente,
la riconosci, è tua, certo, da sempre!
Non mi ha incontrato per un mero caso,
cercava me, si è fatta incontrare,
non credo fosse che le interessassi
ma perché siamo due sponde di un tutto,
forse anche ero lì pronto, a aspettare.
Nel fuoco del suo sguardo ho saputo,
come intuendo un troppo, stracolmando,
che un nome solo avevo imparato,
nella mia vita, uno solamente,
che ora con lei ho dimenticato,
e insieme a lei io provo a stare al mondo.
QuinSett25
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