Di rametti e fogliame impastati
convinto per alterigia di
essere ben mimetizzato
ma le scie di sole illuminano
l'occhio astioso
ce ne è voluto di tempo
povero guscio
attesa nell'ombra
scoperto in troppa furia
scagliata sulla tua
preda a malapena hai goduto
No! Ci è voluto un incidente
quasi mortale per eccitare
il tuo livore da valletto
illuso che il suo cuore trepidante
schiudesse anche le cosce
aveva solo fame e dolorante
C'è voluto il setto rotto
menisco costole e denti
e uno vile come te a lasciarla in strada
per immaginarti uomo
misero guscio che nel tuo vuoto
la vergogna non senti
Faresti pena
per supponenza ma
tu disprezzi ognuno
per la stessa
Io mi dissocio
dedicata senza parole a chi mi disse "piangi e arrangiati"
lasciandomi senza cena nei giorni dopo un grave incidente
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