Pubblicato il 21/05/2016 11:20:55
Così tante grucce. Ora persino la luce del giorno ne ha bisogno, persino il fumo che sale su. E le baracche – una per cliente – che se ne vanno in fila indiana, con difficoltà, dicevo, con un dannato sforzo… e, dietro, gli alberi sul punto d’inciampare, e le formiche sulle grucce giocattolo, e il vento sulle grucce fantasma. Non riesco a trovare pace qui intorno: il pane sui suoi arti artificiali, una bambola su una sedia a rotelle, senza testa, e mia madre, proprio lei, che adopera i coltelli come grucce mentre s’accoscia per pisciare. Charles Simic, Hotel insonnia, Aldephi, Milano, 2002
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