Guido Brunetti
Gli adolescenti come generazione dell’ansia? No. Sono la generazione dell’evoluzione neurobiologica e culturale.
“Premio Avv. Valentino Brunetti”
Gaia Stivaletta, studentessa liceo di Vasto
Ho letto con molto interesse e grande emozione lo stimolante e acuto commento della studentessa liceale, Gaia Stivaletta, sul “Premio Avv. Valentino Brunetti”, che è stato assegnato a due studenti che hanno conseguito la maturità classica 2024 con 100 e lode. La cerimonia si è tenuta nell’Auditorium del liceo di Vasto (Chieti) il giorno 24 settembre 2024.
Sono rimasto piacevolmente ammirato per le sue straordinarie, profonde e intense riflessioni. Che aprono a ide, concetti e visioni illuminate e che esprimono un alto valore umano, intellettuale ed etico. Rivelando una grande dote emotiva e mentale: la capacità di un’anima di dialogare con un’altra anima. E’ quella condizione che secondo le nuove neuroscienze riesce ad attivare sistemi neuronali e aree cerebrali legati al benessere fisico e mentale.
Dire, come scrive la nostra studentessa, che la cerimonia del Premio Valentino Brunetti “mi ha trasmesso l’amore infinito e la meravigliosità di questo ragazzo (Valentino) senza averlo mai conosciuto” è un pensiero di squisita intensità umana, intellettuale e spirituale. E tale comunque da suscitare invidia in tanti scrittori e poeti poiché rivelano dolcezza, interiorità, empatia e profondità del logos. Aggiungere che l’evento esprime “speranza nel futuro e importanza nel ricordo del passato, intesi come capacità di raggiungere i propri obiettivi”, significa fornire un’alta concezione del senso della vita e del mondo.
Fin tanto, dunque, che esistano adolescenti e giovani, come Gaia Stivaletta e i tanti ragazzi che hanno riempito l’Auditorium del liceo, prorompendo in un caloroso, affettuoso, prolungato e liberatorio applauso verso i genitori di Valentino, il mondo potrà compiere progresso e avanzamenti. Siamo infatti pervenuti all’Homo sapiens in virtù non soltanto dell’evoluzione neurobiologica, ma anche dell’evoluzione culturale, ossia della conoscenza, della sapienza e della saggezza. Doti che Gaia e la maggior parte degli adolescenti dimostrano con i fatti e i comportamenti di possedere.
Al termine della lettura dell’ apprezzata nota di Gaia Stivaletta, ho avvertito uno stato di serenità, la tranquillità d’animo, teorizzata da Seneca, quello status che gli antichi filosofi greci chiamavano eutymia, la condizione di serenità interiore. Un modo di essere che sa difendere l’individuo dai colpi crudeli della sorte spesso avversa e malefica.
Come dunque definire gli adolescenti di oggi? Molti autori hanno parlato di “generazione ansiosa”.
Recenti studi e la mia lunga ricerca e cura delle patologie mentali dimostrano che in realtà i disturbi mentali tra gli adolescenti e i giovani, come ansia, depressione, insonnia, aggressività, tentati suicidi, dipendenze di vario tipo sono in vertiginoso aumento. Il malessere e il disagio di molti ragazzi sono invero anche i sintomi di una società ansiogena, liquida e schiumosa, priva di una visione dell’uomo e del mondo e di sicuri punti di riferimento. Gaia Stivaletta e i giovani studenti presenti nell’Auditorium del liceo di Vasto hanno mostrato che gli adolescenti non sono una generazione ansiosa e malata, ma persone capaci di affrontare l’esistenza con equilibrio e maturità, avendo davanti a sé destini esistenziali, sogni, aspettative e progettualità sia che affrontino le inquietudini o le tempeste della vita sia che subiscano momenti di sconforto. Essi sono la nostra speranza, la speranza in un mondo migliore, più umano e umanizzante.
Guido Brunetti