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Fogli/e d’Autunno 3

Argomento: Turismo

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 16/10/2017 06:54:33

“Fogli(e) d’Autunno” 3
(letteratura, poesia, narrativa, libri, editori, concorsi, con uno sguardo all’arte in fatto di mostre, cinema, teatro, musica, viaggi).

Estratto da “La Piazza Universale” - Catalogo della Mostra a cura di Elisabetta Silvestrini - Mondadori/De Luca - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari - Roma 1988, in 20lines.

C’è gran confusione nella piazza del Vecchio Borgo, un andirivieni di gente arrivata da ogni parte del contado per l’occasione della ‘Fiera delle meraviglie’ come qualcuno la definì nei tempi andati. Un forte richiamo per i venditori che vi accorrono in massa, con carrette e teloni variopinti, mercanzie e oggetti d'artigianato che mettono in bella mostra. Ci sono gli ambulanti che richiamano l'attenzione del ‘gentile’ pubblico a raccolta; i contadini con i prodotti della terra, tuberi e granaglie appena macinate che riempiono cesti e canestri; l’arrotino, il falegname e l’impagliatore di sedie; il ritrattista, il fotografo delle grandi occasioni, lo speziale e anche il ciarlatano, degno parodista della buffonaggine umana che, in piedi sullo sgabello, declama gli ultimi ritrovati della scienza, l’ultima invenzione della tecnica, e commenta gli ultimi ‘sberleffi’ della moda.
Tra le bancarelle c’è chi espone le masserizie per la casa, utensili e pentolame, scarpe e ciabatte, stoffe e preziosi, ed anche chi, alquanto stravagante, da spettacolo di sé, di quel poco che possiede o che sa fare, ammirato e applaudito da un nugolo di bambini che scorazzano in qua e in là, ora incalzando il venditore di palloncini, ora facendo la fila davanti al banco dello zucchero filato e dei pasticcini coi canditi; e chi tra essi conduce un capro per le corna, chi porta del latte appena munto, chi rincorre il ‘cerchio’ e chi, per un soldo, si mette a fare le capriole sopra il prato.
Ed è qui che, alle grida levate dal banditore, tutti accorrono per vedere aprirsi le porte variopinte della ‘Piazza Universale’, felici di assistere a più d’uno spettacolo offerto dalle Macchine da Fiera: del ‘Mostro divoratore’ e delle ‘Montagne russe’, nonché dai congegni meccanici del Luna Park, come la 'Grande Ruota' panoramica, la 'Giostra' che instancabilmente continuava a girare, coinvolgendo tutto e tutti nella fantasmagoria della musica e delle luci colorate.
Non in ultimo, per l'attrattiva di fare i 'giochi' della Tombola e della Lotteria, o per tentare la Ruota della Fortuna e regalarsi un ‘sogno’ che, il più delle volte, si traduce in un innocente momento di svago. Tuttavia lo spettacolo più grande è offerto dai ‘funamboli’ che, sospesi in equilibrio sulla fune tesa attraverso la piazza, fanno salire la tensione al cielo e arrestare il battito del cuore di chi li osserva: dal ‘mangiatore di fuoco’ che s’avvampa nell’incendio dell’immaginario, ai venditori di spezie ed erbe medicinali cosiddetti ‘speziali’ che rifilano 'elisir' ed altri 'aromi' afrodisiaci. Come pure dai Maghi, ideatori di numerosi artifici, e dagli Zingari dai costumi colorati, con i loro tipici strumenti musicali, le danze sfrenate e, soprattutto, coi loro animali ammaestrati, le cui capacità raggiungono talvolta l’inverosimile, tanto sono 'intelligenti'.
Nondimeno lo spettacolo è assicurato da ‘saltimbanchi’ un po’ acrobati e un po’ buffoni che scatenano antiche paure del vuoto e il riso per la burla giocata ai buontemponi; il cui ruolo è riconducibile a quello del ‘trickster’, imbroglione della tradizione inglese, preso poi a soggetto della maschera grottesca del ‘clown’ che tutti quanti abbiamo e continuiamo ad apprezzare. Grazie al quale, ancora oggi, ci appaiono ‘veri’ tutti i personaggi di fondo che esso impersona: dai ‘burattini’ del romano Ghetanaccio, ai ‘mendicanti’ di Giovanni Serodine, ai ‘birbanti’ di Giuseppe Maria Mitelli, fino ai ‘maccaronari’ di Domenico Gargiulo, protagonisti di molte gesta leggendarie e di altrettanti romanzi popolari.
Tutto questo riguarda un passato prossimo non poi così lontano da noi, ma è qui d’obbligo ripercorrere la strada a ritroso per ritrovare quelli che sono i ‘motivi fondanti’ che hanno portato all’origine della tradizione della ‘fiera di piazza’ avente come scopo primario, lo scambio delle mercanzie e dei prodotti dei campi, sia in forma di acquisto diretto che di baratto. Nonché delle forme ludiche imprescindibili della ‘festa popolare’, con i suoi lazzi e giochi, competizioni, svaghi e intrattenimenti: dall’ ‘albero della cuccagna’, alla ‘rottura delle pignatte’, allo ‘scoppio dei petardi’, fino al ‘grande falò’ che veniva acceso, quasi a notte tarda, nella piazza del mercato, in cui venivano bruciate assieme ai rifiuti, le masserizie ormai inservibili.
Avvenimento questo del 'falò', che ancora oggi, lì dove è stato conservato, presenta almeno due aspetti antropologici di grande rilievo: uno mitico, certamente arcaico, con il quale si salutava la fine della passata stagione invernale e l'inizio della primavera; l'altro, più recente a carattere popolare che prevedeva di ‘saltare’ attraverso le fiamme. Un gesto sicuramente catartico atto a recuperare una originaria prova iniziatica di purificazione. L’occasione della Fiera, infatti, cadeva più volte all’anno e solitamente coincideva con il passare delle stagioni, quando la cacciagione o la raccolta permettevano di portare ‘in piazza’ le mercanzie e i prodotti stagionali della terra. Era allora che la ‘piazza’ si animava dei ‘giochi’ e delle ‘attività’, specifiche ed esemplari, che l’hanno vista trasformarsi con successo nella ‘Piazza Universale’.
Tali e tante erano le 'novità' che richiamavano ogni gente, di ogni ceto ed estrazione che si mostrava per quello che era, con le sue disponibilità economiche e le possibilità raffinate dei ricchi, con la povertà e la carenza culturale dei ceti più abbietti, ma anche con l’arguzia degli intelligenti in cerca di fare affari. Certo non sono mai mancati i traffichini, i farabutti, gli arrampicatori sociali o la gente di malaffare che vedeva nella ‘piazza’ l’occasione per arricchirsi rubando o mettendo a segno qualche vendetta personale. Ma era, per così dire, l’umana stortura di una società che s’avviava a confluire in ciò che oggi si chiama ‘collettività’ e che vede nella interazione popolare, una necessaria forma di conservazione e una certa scambievolezza reciproca.
Vanno qui inoltre menzionate le ‘attività comunitarie’: sia religiose, come partecipare alla Messa in Chiesa o sul Sagrato di fronte alle autorità cittadine, le processioni della Settimana Santa o del Santo Patrono, e le Sacre Rappresentazioni che portavano in scena i fatti salienti dei testi biblici; sia laiche come i balli, le mascherate, il teatro burlesco, fino ai più scenografici spettacoli che muovendo dall’interno delle Corti, sfilavano in quella che pubblicamente era considerata “La Piazza di tutte le Professioni del Mondo”, come la definì nel lontano 1500 il canonico Tommaso Garzoni, autore di curiose opere d'erudizione, caotiche e capricciose, nelle quali sono accatastate le notizie e le osservazioni più varie, cose, usi, costumi, vizî, passioni, virtù, miserie dei tempi antichi e moderni.
Opere queste che hanno messo in evidenza come a sua volta, la tradizione si è impossessata di quel ‘meraviglioso’ cui la ‘Piazza’ era legata da fila sotterranee fin dagli esordi della sua esistenza. Unico momento in cui, dopo i mesi di duro lavoro, era possibile conoscere le ultime novità, i fatti salienti della cronaca di altre città, acquistare e scambiare informazioni, ed anche per familiarizzare, per misurarsi con gli altri e mostrarsi in pubblico, il che conferiva ai molti di acquisire una certa ‘identità sociale’. E che, infine, si è rivelato uno dei filoni più ricchi della creatività popolare: l’arte dell’incontro, dello scambio reciproco e quindi del commercio, il cui esito arriva alla concezione della moderna pubblicità e al concetto fondante dell’attuale sviluppo delle Pubbliche Relazioni.
La ‘Piazza Universale’ dunque come banco di prova, luogo iniziatico dove si evincevano le antiche paure del singolo, per affermare noi stessi di fronte agli altri, nel reciproco scambio delle parti di giudici e giudicanti e raccogliere il necessario consenso di fronte alla comunità raccolta. Sebbene quello della Piazza sia stato sempre visto come forma di spettacolo ‘casuale’ o ‘procurato’, con esso si metteva a nudo una indistinguibile verità chiassosa che al ricordo degli avvenimenti anche più recenti, a volte ci da un brivido di inconsistenza che pure mette in azione i moti dell’anima, allorché per soddisfare la vanità che ci rivela, inventiamo il nostro effimero, lasciandoci guidare da ‘burattinai’ politicizzati e sindacalizzati, che nulla hanno a che vedere con lo spirito che in passato ha animato la ‘Piazza Universale’ cui si fa qui riferimento.
E sempre più ci sembra d’essere al tempo stesso ‘attori e spettatori’ di noi stessi, personaggi d’una rappresentazione che non ci appartiene, che ci procura quella strana, caduca sensazione, d’essere in bilico su un palcoscenico che oscilla, che vortica all’interno di un ingranaggio che non riusciamo più a fermare e che ci schiaccia, azionato da un altrui volontà: che sia l’orco affamato delle fiabe che ci rincorre, la divinità infernale del mito che ritorna, il mangiafuoco che ci divora, la globalizzazione che ci cannibalizza, che ci annienta come individui, come popolo, come ‘umani che mangiano altri umani’?, non so dire. Ma forse una risposta sta nel disconoscere il passato, i ricordi e i rimpianti che portiamo dentro di noi, e lasciarci ‘divorare’ dalla realtà di oggi, perché altrimenti finiremo per ridurci al solo ruolo di ‘attori’ della nostra vita, e quindi solo ‘spettatori’ della nostra ‘vanità’.
Anche per questa ragione oggi dobbiamo riprenderci la ‘Piazza Universale’, recuperare la nostra dignità dalle mani di quei ‘burattinai’ che si accordano per sottomettere la ‘piazza’ ai propri interessi economici, ai propri avidi propositi di potere. Allora la risposta non è che una: ‘libertà’ di pensiero, di parola, d’intendimenti, d’incontrarsi, di dialogare, di votare i propri capi elettivi; libertà di contribuzione, di cooperazione, di sopravvivenza; libertà di gestire, di misurarsi con gli altri, di esistere come entità umana pensante e discernente; onde abbattere le differenze sociali, le diversità di genere, le discordanze culturali e razziali, per riaffermare quelli che sono i ‘nostri diritti’, e noi stessi, nell’ambito di quella realtà socio-culturale economico-politica che più ci conviene, rappresentata qui dall’immagine della “Piazza Universale di tutte le Professioni del Mondo” e dell’intera umanità consapevole.
E allora chissà? Magari questa nostra umanità così oltraggiata e offesa, questa nostra vita così vilipesa, questa stessa nostra Terra sfruttata e derubata ritroverà la pace di cui abbisogna, e tornerà ad essere quella ‘giostra’ tante volte sognata, che ‘meraviglia delle meraviglie’ ad ogni Fiera di Piazza continua a girare, col movimento di un argano meccanico che suona, gira e suona, suona e gira, con le sue luci colorate e i cavallucci bianchi e morelli che nel girare oziosi s’alzano e si abbassano in attesa di prendere il volo, per un' 'altra' stagione della vita.

Ɣ – Amicizia, amore, identità, diversità sono i temi ricorrenti nella letteratura di tutto il mondo, nelle diverse lingue e modi di tutte le genti che lo abitano e che lo ‘vivono’, e che sono anche i ‘luoghi comuni’ in cui si ‘perdono’ e si ‘ritrovano’, amano, sperano in un mondo migliore. Oppure che abbia fine, ma quest’ultimo è un discorso ‘altro’ che non rientra nel prospetto di questo articolo e che un giorno vedrò di affrontare. Per adesso mi limito ad onorare l’Autunno, (la stagione che più rinfranca il mio cuore), con alcune proposte di viaggio fra quelle poco conosciute, anche se molto apprezzate, e quasi per così dire, fuori della porta di casa. Con l'arrivo dell'autunno, cosa c’è di meglio, di approfittare di una vacanza all’aria aperta. Spesso in questo periodo il cielo è terso e la vista si apre su panorami spettacolari, anche in lontananza.
Con delle condizioni così, come si può rinunciare ad una vacanza in agriturismo con tante belle escursioni in montagna? Se non l’avete ancora provato, scoprite come la natura in Alto Adige – Südtirol si trasforma in un ‘luogo dell’anima’ di colori dalle tonalità calde e intense, di ‘poesia’ casereccia dal carattere amicale. In più, l'autunno è senza dubbio la stagione ideale per chi ama la buona cucina. Una ricca colazione a base di delizie da gustare in uno dei tanti ‘masi’ sparpagliati sul territorio è sicuramente il modo migliore per affrontare la giornata. Nella stagione colorata sono infatti le delizie del palato a dettare legge: si raccoglie, si vinifica e si preparano le scorte per l'inverno.
La tradizione che meglio rispecchia questa stagione è il Törggelen, un periodo in cui, secondo un'antica usanza contadina, gli agricoltori festeggiano il raccolto ben riuscito nelle osterie contadine "Buschenschank": il momento ideale per assaporare tante delizie fatte in casa, caldarroste fumanti e altre specialità tipiche accompagnate da mosto fresco. I contadini degli oltre 1600 agriturismi "Gallo Rosso" saranno lieti di darvi il benvenuto, allietati da feste e mercatini, coi loro tipici strumenti e musica folkloristica.

Sitografia Gallo Rosso | Südtiroler Bauernbund: info@gallorosso.it, www.gallorosso.it

Ɣ – Immerso nella pace della campagna, circondato dalle dolci colline del Chianti e a pochi chilometri da Siena, sorge Villa Curina Resort, piccolo borgo cinquecentesco ricco di storia e di fascino dove potrete godere di una vacanza di charme e raffinatezza. Le sue camere eleganti, il suo staff sempre disponibile, il suo ristorante con cucina tipica e all’avanguardia nel rispetto della migliore tradizione toscana, il suo bellissimo giardino all’italiana, piccolo gioiello del ‘700, sono il luogo ideale per un soggiorno indimenticabile. La villa risale al XVI secolo e fu trasformata nel corso del Settecento, precisamente tra il 1776 e il 1780. Assunse così il tipico aspetto delle costruzioni del XVIII secolo, a pianta rettangolare con base a scarpata e con sviluppo su tre piani coperti con un tetto a padiglione, come possiamo ammirarla ancora oggi.
A tale data risale anche il bellissimo giardino all’italiana situato di fronte all’ingresso della villa, piccolo gioiello architettonico. A poca distanza dalla villa la piccola Cappella di San Liberato, anch’essa del XVI secolo, affrescata da Arcangelo Salimbeni nel 1573, data che compare nella parete interna dell’archivolto. Gli affreschi al suo interno costituiscono un evento artistico di tutto rispetto per la quantità e l’importanza dei temi trattati. Per tale motivo l’oratorio di Curina viene definito la piccola “Cappella Sistina del Chianti”.
Ma non è solo questo, Villa Curina Resort offre un ricco ventaglio di servizi a disposizioine per gli ospiti, che vanno da una splendida piscina all’aperto e solarium, campi da tennis, ampio parcheggio custodito, transfer service, connessione wifi, Light lunch dalle 12.30 alle 14.00 con vista sulle colline del Chianti, servizio bar in piscina dalle 11.00 alle 20.00, ristorante “Il Convito di Curina” aperto per cena dalle 19.30 alle 22.00. Nonché degustazioni di Champagne e dei migliori vini toscani e di molte altre regioni italiane, Corsi di Cucina, prenotazioni per visite guidate a Musei e città d’arte, trasferimenti ed escursioni nelle più belle realtà della provincia di Siena, prenotazioni per passeggiate a cavallo e voli in mongolfiera.Tramonti mozzafiato con Siena all’orizzonte faranno da cornice alla vostra vacanza, rendendola un sogno che al vostro ritorno vorrete condividere con chi vi sta vicino.

Inoltre, ecco alcuni piacevoli luoghi da scoprire a Siena e dintorni,. Villa Curina Resort è a soli 20 km, famosa per la sua splendida piazza e il Suo palio, per la sua atmosfera medievale e la sua maestosa cattedrale. Le sue strette vie ricche di fascino e di storia, vi conquisteranno:
Abbazia di S.Galgano, a soli circa 50 Km non molto distante da Siena, la suggestiva e maestosa Abbazia di S.Galgano, famosa per la sua leggendaria spada nella roccia che vi invitiamo a visitare.

San Gimignano e Volterra, a circa 60 Km “Monteriggioni di torri si corona”, come scrive Dante Alighieri nella Divina Commedia. Ma è sempre incantevole questo piccolo castello che sorge dall’alto di una collina, e insieme a San Gimignano e a Volterra.

Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, a circa 40 Km, circondata da boschi secolari dove potrete ascoltare gli antichi canti gregoriani dei Monaci Benedettini.

Montalcino, Montepulciano e Pienza, a circa 60 Km, Montalcino, città del vino e del miele, che insieme a Montepulciano, uno dei più importanti centri vitivinicoli del mondo che si erge sopra la Valdichiana, e a Pienza con la sua storia e i suoi prodotti locali, per un itinerario tutto da godere.

Abbazia di S.Antimo, a pochi Km da Montalcino, l’affascinante e antichissima costruzione del lontano 781, voluta da Carlo Magno e ancora oggi retta dai famosi Canonici Bianchi, come ricorda il loro abito. Un paradiso dove natura e architettura si intrecciano e si fondono.

Villa Curina Resort è in Località Curina 53019 Castelnuovo Berardenga (Siena)
Email: info@villacurinaresort.com

Ɣ – Per chi abbia voglia di evasione totale ma discreta suggerisco di pianificare una vacanza a Malta cardine nella storia dei Cavalieri Crociati, in cui l’autunno si veste di prosperità per via del meraviglioso clima.
Qui la stagione estiva si prolunga piacevolmente nell’Arcipelago, grazie alle temperature miti ed alle correnti marine che rendono l’acqua del mare tiepida e ancora piacevole per i bagni. L’appuntamento per quest’anno è per ottobre, un mese in cui molti grandi eventi vengono organizzati, a incominciare dalla ‘Birgufest’, la ricostruzione storica che è anche un appuntamento romantico. E' questo un evento molto amato dai maltesi e dai turisti che ogni anno per questa occasione si ritrovano a migliaia a Vittoriosa, una delle Tre Città conosciuta anche come Birgu, affacciata sul Grande Porto di Valletta proprio di fronte la capitale.
Nato per offrire ai suoi visitatori la possibilità di vivere la città in un contesto unico, ovvero illuminata esclusivamente con torce e candele, il ‘Birgufest’ nel corso del tempo si è trasformato in un grande happening di eventi culturali. Le strade, le chiese ed i monumenti cittadini prendono vita ospitando cortei storici, rivisitazioni, feste, concerti ed appuntamenti culturali sempre rigorosamente illuminati dalla luce di candele.

Nota per cinefili e cineasti:
negli ultimi cinque anni ad ampliare l’offerta culturale legata al ‘Birgufest’, viene organizzato anche un appuntamento dedicato ai cortometraggi, il BirguFest Short Film Festival a cui è possibile iscrivere i propri film brevi mandando una mail a alancassar4@gmail.com.

Un viaggio quindi tra eventi e cultura che, per questa occasione, si carica di una suggestiva ed avvolgente atmosfera che riporta i visitatori ad un’ambientazione antica e romantica ‘una vacanza al lume di candela’, una perfetta situazione per chi cerca un’occasione speciale e poetica. Tutta la bellezza di Malta è raccontata in un video che potete consultare su Youtube e che in meno di tre minuti illustra la magnificenza del suo mare, delle coste, dei suoi porti, della sua gente, della sua diversità … la sua unicità.

Sitografia: www.malta-vacanze.it, www.visitmalta.com

Ɣ – È appena arrivato in libreria “Basilicata d'autore. Reportage narrativo e guida culturale del territorio” (Manni Editore 2017). Per chi vuole scoprire la Lucania ma anche per chi vuol solo leggere un bel libro. Ne viene fuori una lettura antropologica e allo stesso tempo il documento di una conoscenza reale, approfondita. Non solo un itinerario di percorsi e mete lucani dunque, ma un vero e proprio reportage narrativo, in cui ogni autore guida in un luogo, un'atmosfera:
Potenza e Matera naturalmente, ma anche il Vulture, il Pollino, le valli dell'Agri e del Basento, la salita sul monte sacro di Viggiano, le Dolomiti lucane..., fino al viaggio Basilicata coast to coast, in cui conoscere le bellezze naturali del territorio, attraverso percorsi itineranti, quali: ‘I calanchi’ di Tursi, Policoro, Valsinni, Aliano, Sant'Arcangelo, Craco.
-Venosa: un esempio di convivenza; Acerenza, la città dei vescovi; Matera, la città dei sassi; I carnevali di Tricarico, Lavello, Satriano; I luoghi dei poeti; I due mari di Metaponto e Maratea; Il Pollino. Ed inoltre: i riti arborei di Accettura; i percorsi federiciani a Melfi e Lagopesole o le Piccole Dolomiti lucane e Potenza, la città verticale.
Una guida d'autore, la narrazione dei luoghi, materiali o culturali, più significativi della Basilicata, raccontati dalla penna di intellettuali e personaggi celebri del territorio: Franco Arminio, Giovanni Caserta, Antonio De Rosa, Eliana Di Caro, Andrea Di Consoli, Pasquale Doria, Giuseppe Lupo, Alessandro Musto, Raffaele Nigro, Rocco Papaleo, Antonio Petrocelli, Gilda Policastro, Biagio Russo, Giovanni Russo, Mimmo Sammartino, Giancarlo Tramutoli, Mario Trufelli … per una letturadi viaggio alla scoperta di un intero mondo, in gran parte sconosciuto dai più, che pure è dietro l’angolo,uno dei migliori di questa nostra Italia che risponde a tutte le nostre vicissitudini elettive e che sempre più spesso bistrattiamo alla ricerca di un’evasione senza meta. Un modo come un altro per viaggiare nel nostro splendido paese, o no?

Sitografia: www.mannieditore.com, - e-mail info@mannieditori.it

Ɣ – “Di cosa è fatta la creatività nella narrativa di viaggio, e non solo?” Ce ne parla Piera Rossotti-Pogliano direttore editoriale della EEE-book.
“È la domanda che mi sono posta questa settimana a proposito della creatività nel campo della narrativa, ma credo che gli stessi meccanismi che portano alla stesura di un romanzo o di un racconto valgano anche per altre forme d’arte e non solo: c’è il momento dell’idea di scrivere qualcosa che susciti un certo tipo di emozione o trasmetta un certo messaggio che ci pare importante; poi viene il momento della riflessione razionale e della documentazione, ed infine il momento creativo, quello dell’emozione che deve provare lo scrittore.
Soltanto allora, se davvero prova emozione, lo scrittore saprà di poterla trasmettere ad altri. Poi, per chi scrive, c’è un ulteriore ingrediente ‘segreto’, purtroppo molto trascurato da troppi aspiranti scrittori che potrete scoprire nel video postato su Youtube. Come affermo sempre, le buone letture aiutano tutti: indispensabile per chi vuole scrivere, la lettura fa in ogni caso bene a tutti.
Nei link che seguono e che portano ad Amazon-Kindle e a Kobo, potete trovare la nostra sezione e-book. Tuttavia, prima di acquistarli, suggerisco comunque di scaricate la versione ‘free’ direttamente dal blog di EEE-book. Potrete leggerne gratis una buona parte, per il quale non è richiesta nessuna forma di registrazione. Un cordiale saluto ai lettori de larecherche.it e … buona lettura!”

Ɣ – “L'uomo che sognava le onde” (I Mainstream), Formato Kindle di Milos Hiljada - Editore: Edizioni Esordienti E-book 2017).
Eccone una breve sinossi:

“Camillo Mille, un passato da direttore strategico di una multinazionale e deluso dal mondo degli affari e da una vita priva di ideali e di punti di riferimento, si trova, a cinquant’anni, a insegnare presso un istituto per ragazzi con problemi comportamentali. Due dei suoi allievi lo colpiscono in modo particolare: David, scalmanato ed egocentrico, e Mirta, misteriosa e introversa. Ad entrambi Camillo salverà la vita: a David, in difficoltà per essersi temerariamente tuffato nel mare in tempesta, e a Mirta, finita accidentalmente in un giro perverso di traffico di minorenni. I due ragazzi vivono una situazione familiare difficile: il padre di David è infatti sempre lontano per lavoro, mentre i genitori di Mirta sono separati e vivono entrambi all’estero. Mirta e David mantengono i contatti con il professor Mille e stringono amicizia con Lorenzo, il figlio di Camillo. Le vicissitudini a cui andrà incontro, la capacità di trovare in se stesso il coraggio di agire e la generosità per mettersi in gioco permetteranno a Camillo di acquisire una nuova consapevolezza e di rinsaldare il rapporto con l’ex moglie Bianca e con il figlio Lorenzo.”

Il quotidiano della realtà sociale che giace sul fondo di questo libro per molti aspetti ‘giovane’ ci mette davanti a ciò che siamo, o se preferite, a ciò che siamo diventati per le molteplici ragioni che ogni giorno ci ingiungono di vivere/sopravvivere nella foresta dei problemi che ci troviamo/dobbiamo affrontare. Ma è anche un libro sull’amicizia, sull’amore e sulla speranza che i nostri giovani infine trovino la loro strada, quella migliore che pure sembra essergli negata. Grazie quindi a Piera Rossotti-Pogliano che nel suo pur difficile lavoro di scelte, offre al lettore una selezione di argomenti sempre attuali e di ‘autentica’ sincerità intellettiva.

Sitorafia: www.edizioniesordienti.com, info@edizioniesordienti.com)

Ɣ – Ho qui il piacere di evidenziare una fonte di comunicazione che mi è recapitata da Puracultura, distributrice del bollettino mensile di informazione letteraria Oèdipus: presentazioni, appuntamenti e festival che, puntualmente mi tiene al corrente su Presentazioni, Meeting e Reading che si tengono mensilmente in giro per l’Italia, ai quali haimé pur ringraziando non riesco a partecipare, ma che ritengo siano di primario interesse per quanti, lettori e curiosi di apprendere, letterariamente parlando, e di partecipare agli eventiqui sotto elencati, rifacendomi a quell’ ‘arte dell’incontro’ che ci permette di avallare nuove conoscenze e nuove amicizie:

Faenza, 30 settembre - 1 ottobre, Mei - Meeting etichette indipendenti, Monica Matticoli, L’irripetibile cercare (Oèdipus 2017).

Salerno, giovedì 5 ottobre, ore 17, Palazzo della Provincia, sala giunta, Massimo Corsale, Perdersi o ritrovarsi? navigare (serenamente) nelle nostre angosce quotidiane (Oèdipus 2017), forum con Pino Cantillo (filosofo), Barbara Cangiano (giornalista) Gabriele Pulli (sociologo).

Napoli, venerdì 6, ore 18, Libreria Ubik, via Benedetto Croce, Floriana Coppola, Cambio di stagione ed altre mutazioni poetiche (Oèdipus 2017), intervento critico di Enza Silvestrini, letture di Mena Saracino.

Milano, sabato 7, ore 18,00, Libreria Popolare, via Tadino, Carmine De Falco, Bruno Di Pietro, Emmanuel Di Tommaso, Eugenio Lucrezi, Paola Nasta, Enzo Rega, Marisa Papa Ruggiero discutono intorno a Levania – rivista di poesia alla VI edizione della rassegna Tu se sai dire dillo.

Treviso, sabato 14 ottobre, ore 11,00, Palazzo di Francia, Cartacarbone festival, Laura Liberale, La disponibilità della nostra carne (Oèdipus 2017); Francesca Tini Brunozzi, Il grado zero della buona educa-zione, intervengono Andrea Breda Minello ed Elisabetta Perfumo.

Marina di Massa, domenica 15, ore 18,00, Villa Cuturi, Via A. Vespucci 11 - Adriana Lazzini, Ho dimenticato come si piange (Oèdipus 2017). Con l’autrice, Stefano Carlo Vecoli. Letture di Andrea Grillotti.

Napoli, venerdì 20, ore 19,00, ass. Ricostruttori nella preghiera, via Ponti Rossi, 105, Massimo Corsale, Perdersi o ritrovarsi? navigare (serenamente) nelle nostre angosce quotidiane (Oèdipus 2017), con l’autore interviene Roberto Rondanina.

Agropoli, domenica 22, ore 18,00, libreria l’Argolibri, viale Lazio, 16, Elvira Morena, Domani mi vesto uguale (Oèdipus 2017), intervengono Milena Esposito e Francesco G. Forte.

Salerno, mercoledì 25, ore 18,00, Palazzo Fruscione, vicolo Adelberga, in coll. con Tempi moderni. Idee in movimento, Guido Caserza, I 20 di Auschwitz (Oèdipus 2017), intervento critico di Angelo Petrella. Letture di Attilio Bonadies.

Napoli, giovedì 26, ore 18,30, Evaluna libreria caffè, piazza Bellini, 72, Guido Caserza, I 20 di Auschwitz (Oèdipus 2017), intervento critico di Angelo Petrella. Letture di Attilio Bonadies.

Oèdipus è inoltre Editore di pregevoli pubblicazioni di libri e documenti sonori, come questo “Compendio Jim Grimm - Protocollo Walter Faith”, di Dario Agazz,“I processi di ingrandimento delle immagini, per un’antologia di poeti scomparsi” di Paola Silvia Dolci;
“L’irripetibile cercare” con CD allegato, di Monica Matticoli;
“Milano blues”, di Andrea Carobbio; “Inno Selvaggio” di Claudia Neri; “Ex-voto”, di Alessandra Carnaroli.

Sitografia: www.newsletter.oedipus.it www.infopuraculturacomunicazione.it

Ɣ – Relativamente alla poesia si tiene a Fano 28-29 Ottobre la festa di ‘Nazione Indiana’ 2017 “Una Rete di Storie” - Mediateca Montanari P.za Pier Maria Amiani.
Sulla scia della presentazione avvenuta il 6 Ottobre dell’antologia tematica della poesia novecentesca “Dare tempo al tempo” curata da Alma Gattinoni e Giorgio Marchini (Giulio perone Edit. 2016).
“Nell’intento dei due curatori, che hanno una lunga esperienza d’insegnamento nella scuola secondaria, vi è senza dubbio anche un aspetto pedagogico. E un approccio alla poesia attraverso un tema fondamentale come quello del tempo risulta particolarmente fecondo”. All’occorrenza riporto qui di seguito una interessante recensione/commento di Antonella Anedda:
“Dare tempo al tempo: Variazioni sul tema della poesia italiana del Novecento”, raccoglie, intorno a un grande tema poetico, filosofico e umanissimo, come quello del Tempo, centotrenta autori italiani del Novecento (il più “vecchio è Pascoli, i più “giovani” sono nati oltre la metà degli anni Sessanta), rappresentati ciascuno da un solo testo e proposti in sequenza alfabetica. Il criterio anticronologico, apparentemente burocratico e casuale, produce una rete estesissima di relazioni, di rimandi, di “accoppiamenti giudiziosi”, tra poeti molto diversi per personalità, stili, generazioni.
Nell’approccio al tema e nell’originalità di lettura, poeti così detti ‘minori’, più nel senso della notorietà che della qualità, coesistono con i poeti “laureati” ormai diventati classici, come Bertolucci, Caproni, D’Annunzio, Fortini, Giudici, Gozzano, Luzi, Marin, Montale, Pascoli, Pasolini, Penna, Quasimodo, Raboni, Rebora, Rosselli, Saba, Sereni, Ungaretti, Zanzotto. Poeti della prima metà del secolo convivono con tutti i protagonisti della poesia più recente, e anzi, proprio dal loro incontro, un insieme di voci autonome diventa un ensemble armonico.
Nel labirinto del tempo costruito dalla poesia di un secolo, l’intento dei curatori è stato quello di individuare costanti e piccoli o grandi scarti, ricorrenze con soluzioni via, via, sempre più originali, lontane dagli archetipi di partenza, per tradurre una grande passione e ridare smalto a “quella cosa superflua e necessaria che è la poesia”, alla sua forza conoscitiva. (…) Poesia e tempo si coniugano a partire da una semplice constatazione: la natura metrica del suo linguaggio.
Volendo affrontare l’indagine di questo connubio solo nella campionatura novecentesca, è quasi ovvio verificare l’ipotesi che la frantumazione dell’io dei canzonieri moderni sia rispecchiata dal proliferare abnorme del tema tempo, concettualizzazione attraverso cui si fonda l’identità individuale e collettiva, che nel secolo XX tende a lacerarsi, a parcellizzarsi in una babele cronologica di tempi reali e virtuali. […]
Così, accanto alle prevedibili scansioni del giorno o dell’anno o della vita, si estende una costellazione di immagini metaforiche caricate di senso temporale: la rivelazione epifanica, l’età dell’oro, le nostalgiche “nevi di un tempo”, lo scialo dei giorni, per citare solo qualche esempio. E su tutte, per frequenza e pregnanza, il fluire continuo dell’acqua, l’alveo del fiume nel quale due correnti si mescolano e si fondono, gli eventi sottratti alla nostra volontà e le scelte del nostro agire nel tempo.
A più ampio raggio semantico, ma sempre ascrivibili a questa area, si propagano i corollari della vecchia sorpassata divisione di presente-passato-futuro: il valore del quotidiano; la noia del presente uniforme; la memoria come riscatto del tempo trascorso; la maturazione come abbandono del tempo precedente; il ricordo come prolungamento o traccia del tempo umano; il tempo deformato, rallentato o accelerato dell’attesa, del desiderio, del sogno; il tempo come catalizzatore della passione amorosa; il tempo poetico come antidoto alle discrasie del vissuto; la morte come tempo ultimo”.

Sitografia: www.newsletter.nazioneindiana.org

Numerosi sono i ‘concorsi’ letterari dedicati alla poesia in questo inizio di stagione autunnali e tanti altri se aggiungeranno per l’arrivo dell’inverno e delle festività natalizie. Nell’impossibilità di citarli tutti, mi limito solo ad alcuni ‘gratuiti’ di qualche rilevanza. Anche perché, e insisto, molti più sono quelli a pagamento e a pseudo pagamento, a meno che non si tratti di pochi spiccioli a copertura delle spese di redazione, che sconsiglio vivamente per molteplici ragioni, una fra tutte l’inutilità, vale più il tempo che si spreca a seguirli.

Ɣ – Tra quelli più abbordabili c’è senz’altro c’è il “Premio Letterario Il Giardino di Babuk – Proust en Italie” per opere inedite con scadenza il 15 gennaio 2018. Ideato e conseguito da Giuliano Brenna e Roberto Maggiani, già curatori della rivista-on-line di poesia e letteratura larecherche.it, il Premio è ormai giunto con successo alla sua IV edizione che si prevede sarà entusiasmante per il numero di partecipazioni già pervenute e la presenza di numerosi autori. Il Premio è diviso in due Sezione A: Poesia | Sezione B: Racconto breve.

La partecipazione è completamente gratuita.
Se hai già proposto una tua Opera in concorso, ti verrà mostrata

La premiazione avverrà in data 8 aprile 2018 dalle ore 15:00 alle ore 18:30 a Roma in luogo da decidere: sarà comunicato in questa stessa pagina. Si prega di scaricare il bando di concorso 2018 (pdf).

Ɣ – Premio letterario “Teorema del corpo II – Dire d’eros”
Fusibilia Ass. Cult. in collaborazione con FusibiliaLibri bandisce un concorso per la pubblicazione dell’antologia poetica in scadenza 11 dicembre 2017 sul tema ‘Dire d’eros’:

“L’erotismo è una delle basi di conoscenza di sé, tanto indispensabile quanto la poesia.”
Anaïs Nin – Essere donna e altri saggi, 1977

“In ogni incontro erotico c’è un personaggio invisibile e sempre attivo: l’immaginazione.”
Octavio Paz

Dopo l’ottima riuscita della precedente edizione prosegue l’invito di Fusibilia a sviscerare tematiche di frontiera, come la relazione con il proprio corpo e l’attenzione per ciò che Wilheim Reich definisce “forza vitale”, il fondamento della Natura da lui definita ‘orgone’, ovvero la sessualità. Questo secondo concorso, come il primo si articola in due sezioni, 'Desideranti' e 'Amanti', con l’ambizione di voler coinvolgere le ‘penne’ poetiche contemporanee nelle trame dell’amore il cui spettro erotico-affettivo spazia, secondo la cultura greca, dall’himeros al pothos fino all’anteros.
L’eros, dimensione umana primordiale che da sempre un certo oscurantismo vuole sottaciuta, e violentemente contrastata dall’oppressione, spesso truce, della cultura moralista. L’affrancamento dalla repressione passa soprattutto attraverso il rafforzamento della propria immagine interiore come attrici/ori e soggetti della pulsione erotica, intesa come inclinazione alla vita e accettazione del proprio essere. Riconsiderare l’archetipo erotico, immanente in tutti gli aspetti naturali, preservare il valore della propria sessualità, sentirlo leva e parte integrante della sfera affettiva, questo è ciò che chiediamo alle autrici, agli autori, di esprimere.

Il concorso è aperto alle poete, ai poeti, dai 16 anni in su (per le/i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci). Il concorso “Teorema del corpo” si articola in due sezioni: “Desideranti” e “Amanti”, sui temi del ‘desiderio dell’altro’ (la prima) e della ‘reciprocità con l’altro’ (la seconda).Si può partecipare limitatamente a una sezione, con l’invio di 2 poesie, per un massimo di 30 versi ciascuna,I testi, che devono essere inediti e che non siano stati già premiati, o al momento dell’iscrizione al concorso non siano già inviati in analoghe competizioni, premi, concorsi, pena l’esclusione, vanno inviati in formato testo (no pdf)alla redazione Fusibilia via mail a fusibilia@gmail.com indicando in oggetto “Concorso: Teorema del corpo, sezione…”.
La partecipazione è gratuita;La scadenza per l’invio dei testi è fissata al 11 dicembre 2017;Il giudizio della giuria è insindacabile;Le/i partecipanti i cui testi siano stati selezionati per la pubblicazione saranno informate sui risultati delle selezioni mediante mail personale e segnalazione sul sito dell’associazione www.fusibilia.it.Le poesie selezionate saranno pubblicate nel volume Teorema del corpo-Dire d’eros, per FusibiliaLibri edizioni; il volume sarà portato all’attenzione del pubblico in più presentazioni che verranno in seguito calendarizzate.

Referente concorso: Dona Amati cell: 3460882439 info:www.fusibilia.it

Ɣ – XVII edizione del Premio Massimo Troisi 2017
Bando di concorso e Regolamento - Migliore Scrittura Comica - Opera edita – Racconto inedito.

Il Comune di San Giorgio a Cremano organizza la XVII Edizione del Premio Massimo Troisi. Il Premio è dedicato a opere di genere comi¬co realizzate da autori italiani e stranieri. Il presente bando è relativo alla Migliore Scrittura Comica in lingua italiana, scritta da uno o più autori, e si propone di scoprire, valorizzare e promuovere testi che contribuiscano al rinnovamento espressivo dell’arte di far ridere.
Alla sezione A possono partecipare opere in lingua italiana pubblicate in formato cartaceo da case editrici nazionali o straniere a partire dal 1° gennaio 2015.Alla sezione B possono partecipare racconti inediti aventi una lunghezza massima di 20 pagine formato A4 progressivamente numerate e contenenti non più di 40 righi ciascuna.Per entrambe le sezioni, le opere partecipanti devono avere riconoscibili e prevalenti caratteristiche di genere comico e/o umoristico.
Le opere partecipanti alla sezione A possono essere inviate sia dagli autori sia dalle case editrici che ne hanno curato la pubblicazione. Saranno assegnati premi in denaro per entrambe le sezioni. Inoltre la Giuria si riserva di assegnare Menzioni Speciali per opere particolarmente meritevoli. Pertanto le decisioni della Giuria – i cui componenti saranno resi noti a conclusione delle attività di valutazione delle opere partecipanti – sono insindacabili e inappellabili. I vincitori dei due premi e delle eventuali Menzioni Speciali si impegna¬no a pubblicizzare e a diffondere in ogni forma l’attribuzione dei riconoscimenti ricevuti e il logo del Premio Massimo Troisi, anche nell’eventualità di una auspicabile successiva trasposi¬zione teatrale, cabarettistica, televisiva, artistica o cinemato¬grafica delle loro opere. Ogni autore o gruppo di autori può partecipare a una sola sezione del concorso con un solo lavoro. La partecipazione al concorso è gratuita.
Le opere dovranno pervenire in un plico chiuso entro e non oltre le ore 12:00 del 31 Ottobre 2017. Esse potranno essere recapitate a mano al Protocollo Generale del Comune di San Giorgio a Cremano o inviate tramite posta (non farà fede la data del timbro postale) o tramite spedizioniere/corriere. Sul plico dovrà essere indicato il seguente indirizzo: Comune di San Giorgio a Cremano - Servizio Patrimonio PREMIO MASSIMO TROISI - Concorso Migliore Scrittura Comica - Piazza Vittorio Emanuele II, 10 - 80046 San Giorgio a Cremano (NA)

Per informazioni Comune di San Giorgio a Cremano - Servizio Cultura Tel. 081.5654335/356 Fax 081.5654374 - E-mail: maria.benedetto@e-cremano.it - Sito web: www.e-cremano.it

Ɣ – La Città di San Pellegrino Terme promuove per l’anno scolastico 2017-2018 l’ottava edizione del “Festival Nazionale di Poesia per e dei Bambini” con lo scopo di creare occasioni in cui esprimersi, attraverso la lettura e la composizione di poesie, rime e filastrocche, nell’ambito scolastico e familiare. L’organizzazione del Festival è affidata al Centro Storico Culturale Valle Brembana “Felice Riceputi”.

Sono invitati a partecipare, guidati dai loro insegnanti o stimolati da genitori e famigliari, i bambini dalla terza elementare alla prima media e gli adulti che amano leggere e comporre poesie. Alcune classi di dieci scuole del territorio sono state scelte come giuria popolare per la lettura e la selezione delle poesie degli adulti finalisti partecipanti al concorso. Il tema proposto quest’anno è “Guardo fuori di me e vedo… La poesia nasce, più che dall’ispirazione, dall’attenzione; da uno sguardo attento a quello che c’è e a com’è. Uno sguardo così attento da vedere le cose, anche le più consuete, i paesaggi, anche i più noti, i volti, anche i più familiari, come per la prima volta…”

Il SanPellegrino Festival Nazionale di Poesia per e dei Bambini si articolerà nelle seguenti fasi:
Ottobre – novembre 2017 (solo per le scuole designate come giuria popolare): – Lettura animata di poesie di autori contemporanei o del passato sul tema del concorso – Corso di formazione per i docenti
Entro sabato 16 dicembre 2017: consegna poesie dei partecipanti al concorso, sia bambini che adulti.
Entro martedì 16 gennaio 2018: selezione dei cinque autori adulti finalisti da parte della giuria qualificata, da proporre alle classi-giuria
A febbraio verrà rappresentato per le scuole-giuria uno spettacolo teatrale. Entro sabato 24 febbraio 2018 la giuria qualificata designerà i vincitori per le categorie bambini-ragazzi. nello stesso giorno le classi-giuria faranno pervenire le loro valutazioni relative alla categoria adulti. Sabato 24 marzo 2018, alle ore 16,00, presso il teatro del Casinò Municipale di San Pellegrino Terme: conclusione del Festival e premiazioni.

Possono partecipare al concorso:
– i bambini e i ragazzi delle classi 3ª-4ª-5ª di scuola elementare e di 1ª media, che potranno presentare individualmente una o più poesie, rime o filastrocche, che non superino complessivamente i 25 versi. Sono ammesse anche poesie di gruppo o di classe, con una o più composizioni, che non superino complessivamente i 100 versi.
– gli adulti, che potranno presentare proprie composizioni inedite per bambini, in lingua italiana, con una o più poesie, rime o filastrocche, che non superino complessivamente i 25 versi.

Tra i partecipanti in forma individuale verranno premiati i primi 3 classificati per ognuna delle seguenti categorie:
A – bambini delle classi 3ª- 4ª elementare
B – ragazzi delle classi 5ª elementare – 1ª media
Riceveranno in premio una pergamena e una dotazione di libri di poesia.

Tra i partecipanti in gruppo o come classe si individueranno i primi 3 classificati per ognuna delle due categorie, come sopra specificato. Anche a loro verranno assegnati in premio una pergamena per gruppo o per classe e un libro di poesia per ogni componente.
Le classi che verranno segnalate per la qualità del lavoro svolto riceveranno una pergamena e un buono monetario per acquisto di materiale didattico.

La giuria qualificata si riserva inoltre di assegnare premi e menzioni speciali.
Il poeta adulto che si classificherà al primo posto riceverà in premio edizioni pregiate di opere di poesia.
Le poesie vincitrici dei bambini e le cinque finaliste degli adulti saranno pubblicate sul sito internet del Festival e su “Quaderni Brembani”, Annuario del Centro Storico Culturale Valle Brembana “Felice Riceputi”, nell’edizione 2018.

Una giuria qualificata, composta da poeti e lettori esperti e presieduta dalla poetessa Giusi Quarenghi, selezionerà, tra i bambini e i ragazzi, i vincitori per ogni categoria e deciderà eventuali premi e menzioni speciali.
La giuria popolare, composta da alcune classi delle dieci scuole prescelte, voterà le poesie dei 5 adulti finalisti, selezionati dalla giuria tecnica, determinando il vincitore.

L’adesione al Festival è gratuita. Le composizioni presentate dovranno essere inedite e originali, vale a dire che siano frutto di lavoro personale e che non abbiano avuto una pubblicazione editoriale. Ogni autore sarà responsabile del contenuto degli elaborati inviati. Le composizioni dovranno rispettare il tema proposto e la lunghezza prescritta, pena l’esclusione dal concorso. Le poesie, redatte in formato testo e accompagnate dalla relativa scheda di partecipazione, dovranno pervenire esclusivamente come allegato di posta elettronica entro le ore 24 di sabato 16 dicembre 2017, all’indirizzo e-mail della segreteria del Festival: sanpellegrinofestival@culturabrembana.com

Ai finalisti del concorso, contattati dalla stessa segreteria, sarà richiesto di inviare successivamente, prima del giorno della premiazione, la dichiarazione liberatoria, con la firma in originale; per i minori è richiesta la firma del genitore o l’esercente la patria potestà: se si utilizza il mezzo informatico si invii la scheda in formato .jpg o .pdf allo stesso indirizzo e-mail; se si utilizza il supporto cartaceo, si invii la scheda tramite posta o fax all’indirizzo:

Segreteria del Festival di Poesia dei Bambini c/o Biblioteca di San Pellegrino Terme – via S. Carlo 32 – 24016 San Pellegrino Terme (Bg) –fax 0345.22755 – tel. 0345.22141- I relativi moduli sono pubblicati sul sito del Festival.

Organizzazione: Centro Storico Culturale Valle Brembana “Felice Riceputi”
Coordinamento: Bonaventura Foppolo
Per informazioni: www.culturabrembana.com/sanpellegrinofestival
E-mail: sanpellegrinofestival@culturabrembana.com

Ente Promotore: Comune di San Pellegrino Terme
Patrocinio: Provincia di Bergamo – Comunità Montana di Valle Brembana – Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia.

Ɣ – Concorso letterario “Il mistero delle cose III” - La Temperino Rosso Edizioni indice per l’anno 2017 il concorso letterario riservato a opere inedite e riguarda esclusivamente: Raccolta di poesie.

Il concorso non ha restrizioni di tema ma è rivolto prevalentemente a quelle persone che hanno necessità d’offrire ai propri pensieri, fluttuanti e misteriosi, la sembianza del segno e del simbolo, affinché altre persone li possano riconoscere e riconoscersi, lanciandosi in un’impresa nella quale coraggio e curiosità prevalgano, al fine di avvicinarsi sempre più all’inebriante sensazione suscitata dal quesito: perché non scrivere quello che mi frulla incessantemente in testa? Ciò per accostarsi maggiormente all’essenza autentica e primordiale delle cose, nel tentativo di svelarne, con l’immaginazione, i suoi molteplici misteri.
Non esistono restrizioni di lunghezza, tuttavia i lavori ritenuti troppo brevi, da non rientrare in una possibile pubblicazione autonoma (in genere 20-30 poesie), non potranno essere considerati. I candidati potranno partecipare al concorso con una sola raccolta di poesie. Premiato sarà il primo classificato. Il premio consiste nella pubblicazione dell’opera da parte della Casa editrice che indice il concorso, senza spese da sostenere, in qualsiasi forma, dall’autore o dall’autrice, al quale verrà proposto un regolare contratto d’edizione.
Le opere dovranno pervenire in un unico esemplare entro il termine massimo del 18 dicembre 2017. Gli scritti dovranno essere inviati in un unico file, preferibilmente in formato elettronico PDF a segreteria@temperino-rosso-edizioni.com accompagnati dal modulo di adesione compilato in tutte le sue parti, l’assenza di questo documento potrà pregiudicare la partecipazione al concorso. Nel caso non fosse possibile spedire in formato elettronico, si potrà inviare i testi cartacei al seguente indirizzo:

Temperino rosso edizioni, Via dei Musei 14, 25121 Brescia. I manoscritti ricevuti non saranno restituiti. Dei giurati scelti discrezionalmente dalla Casa editrice valuteranno insindacabilmente tutte le opere ricevute e assegneranno le loro preferenze. Il 9 gennaio 2018 sarà comunicato a tutti i partecipanti il risultato del concorso.

(prosegue alla prossima puntata)

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