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Commenti al testo di Antonio Spagnuolo
Sottovoce

Sei nella sezione Commenti
 

 Antonio De Marchi-Gherini - 03/12/2019 02:29:00 [ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]

Da qualche anno piove sulle dense pagine di poesia di Antonio. Non è acqua ,sono calde lacrime d’amore per un amore più grande della vita e riuscire a prenderne le misure è cosa ardua e vana. Anche se Spagnuolo non demorde e cerca in continuazione qualcosa che possa lenire il suo dolore.

 Luciano Nanni - 10/09/2019 21:37:00 [ leggi altri commenti di Luciano Nanni » ]

Conosco da tempo la poesia di Spagnuolo: anche se a volte con soluzioni ardue, non è mai scontata, a dimostrazione di come si possano unire fantasia e intelligenza.

 Eugenio Nastasi - 08/09/2019 12:38:00 [ leggi altri commenti di Eugenio Nastasi » ]

Nella raccolta "Sottovoce" Antonio Spagnuolo, di là dall’intonazione accorata di versi dedicati all’amata perduta, ci dice che la voglia di carpire l’invisibile è l’unico modo per risorgere dall’annullamento, altrimenti detto l’avere amato diviene amare l’invisibile per se stesso al di là del desiderio e del sogno, anche se ci assalgono "altre incertezze che esplodono distratte". Al possesso del vero amore, quando si perde la sua tangibile presenza, si immola pure la propria ansia di vivere divenuta "clausura di fobie", giacchè per troppo tendersi la vita pare essersi fermata. Questa è poesia che insegue l’origine e la fine dell’esistenza proponendo, attraverso una sapiente organizzazione dell’alfabeto ungarettiano, la consapevolezza di restare uomini anche se gli inganni si moltiplicano rendendoci incapaci della minima rivolta e anche se pare che "la finestra ha specchi di follia". Ma da tutto questo mondo che inesorabile ci logora, Spagnuolo riesce a trarre ancora motivi di speranza oltre la morte, poichè la struttura morale e la statura della sua arte poetica sanno inventarsi "una spina alla temeraria fede".

 Claudia Manuela Turco - 04/09/2019 17:22:00 [ leggi altri commenti di Claudia Manuela Turco » ]

Centrale, ancora una volta, il tema della perdita della persona amata e la conseguente sensazione di solitudine che tutto pervade. La parola poetica, seppur con una certa intermittenza, consente di contrastare l’oblio e di difendersi dai dubbi esistenziali, tra appassionato ricordo e salvifica immaginazione. Unificando la propria intima ferita con quella del lettore, Antonio Spagnuolo si mette a nudo, regalandoci ancora una volta pagine di “alta poesia”.

 Raffaele Piazza - 03/09/2019 15:11:00 [ leggi altri commenti di Raffaele Piazza » ]

Il tema della perdita dell’amata detto con urgenza in modo sublime paragonabile ai versi di Montale nel protendersi alla moglie morta.
L’Amore come massima felicità umana nel ricrearla tramite la parola senza lacrime o rimpianti. Il modo unico della parola poetica di lenire il dolore senza inganni o finzioni.Una fantasmagoria di metafore e sinestesie meravigliose orchestrate magistralmente dal poeta.