:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 
« torna indietro | leggi il testo | scrivi un commento al testo »

Commenti al testo di Adielle
Pterodattili

Sei nella sezione Commenti
 

 Cristiana Fischer - 14/06/2014 10:52:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

Questi tre versi mi avevano colpita "Perchè a volte è nei pensieri perpendicolari/che l’arcano risponde/all’eco vibrante del vuoto", poi ho letto dei tuoi problemi con le voci, e mi sembra (scusa se vado avanti a spanne grossolane) che ti stia accomodando anche in un possibile dialogo "muto", che vibra di arcano in te
forse do i numeri, spero di no

 Lorenzo Mullon - 14/06/2014 10:04:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

l’ho appena scritto a commento dell’ultima di Ferdy .. senza ribellione non c’è libertà
dobbiamo ribellarci, una ribellione spirituale, profondissima, noi non siamo degli accattoni, non dobbiamo subire il giudizio degli altri fino a sentirlo nelle nostre orecchie e nella nostra mente in ogni momento della giornata
su un muro di Venezia, vicino ai Frari, qualcuno ha scritto la scorsa settimana con un gessetto verde, molto discreto: you are real and free
i poeti ancora più real and free, alla faccia del mondo produttivo, produttivo di cosa? imbecilli!

 Lorenzo Mullon - 14/06/2014 09:37:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

smettila di farti del male, nella società vorrebbero farci diventare come ci vogliono loro, ma loro non sono niente, zero meno di zero, anche se hanno "tutto", se ti impongono il loro modello di successo
freghiamocene, caro Adielle, lasciamoli perdere, dedichiamoci solo alla sensibilità e alla tenerezza, le uniche cose per cui vale la pena vivere

 Adielle - 14/06/2014 08:53:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Ferdinando, penso che tu abbia ragione, infatti anche se il nesso non è immediato questo testo nasce dall’ascolto su internet di una seduta di un gruppo di auto aiuto di uditori di voci, fenomeno al quale mi sono riavvicinato in seguito ad una mia recente ricaduta, subito risolta grazie al tempestivo intervento della rete di aiuti che si è consolidata intorno a me nel corso del tempo e alla reintroduzione nella terapia di un antipsicotico, l’ormai famigerato Invega, che era stato sospeso dopo breve scalaggio, per vedere se ne potessi fare a meno. Alcuni uditori sostengono di riuscire a convivere con le voci, il mio psichiatra maschio, ho anche una dottoressa, sostiene che ciò sia possibile quando le voci non sono violente o oppressive, la mia esperienza personale è comunque molto negativa se è vero che mi ha condotto in uno stato di alterazione tale da produrmi in atti di autolesionismo(ho compromesso per sempre la funzionalità della mano destra). Appena ieri è stata certificata la mia invalidità civile in una percentuale dell’ottanta per cento. Sono turbato, non vorrei per questo ritrovarmi in un ghetto. Voglio che sappiate che tra voi mi sento accettato ed è per questo che parlo così liberamente della mia condizione, lungi da me il desiderio di essere commiserato, ma la voglia di raccontarmi quella si è forte, dentro e fuori gli spazi deputati alla poesia come fosse una tregua dalla vita quando essa non giustifica il prezzo da pagare per il suo riscatto. Sperando di non essere stato troppo pesante, un caro saluto, ciao Ferdinando.

 Ferdinando Battaglia - 14/06/2014 06:53:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Ora entrare nel testo, farrlo propria" poesia non è facile, ciò accade quando la lingua rielabora materiali poetici estratti dalle cave dell’anima e non dalle classiche sedimentazioni culturali più letterariamente tradizionali; ma ciò che dice poeta un poeta è non la formazione canonica ( altro è poterla insegnare, allora parliamo di docenza e vuole alta formazione), ma l’ indefinibile vocazione poetica e il giocarsi la pelle nei versi. Certamente tecnica e formazione sono formidabili strumenti per chi legge un autore, eppure la poesia precede anche tutto questo; precede e segue.
Ecco, mi sembra che la bellezza dei testi di Adielle nasca da tutto questo e ancora da altro, però tutto autentico e "rischiando" il poeta ogni volta la vita per questa chiamata al verso, vocazione che non scegliamo se non come risposta.

 Adielle - 14/06/2014 02:05:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Francesco, grazie Lorenzo, cari saluti.

 Lorenzo Mullon - 13/06/2014 15:56:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

però le Pleiadi non riescono nemmeno a riempire le pozzanghere dello sguardo, quanto ci sta dentro

 francesco innella - 13/06/2014 08:13:00 [ leggi altri commenti di francesco innella » ]

Ciao sei una poeta sapienziale di difficile lettura perchi nono va oltre l’ordinario.