Salvatore Pizzo
- 08/09/2017 17:23:00
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Una chiusa che non lascia scampo:"Astenersi perditempo", un po come si usava, non molto tempo fa, scrivere in certi annunci. Ma, del resto, se non si è realmente interessati alla poesia come flusso inarrestabile dallucinazioni, è meglio astenersi. Perchè la realtà è spesso così allucinante da relegarci in ambiti in cui è dobbligo riuscire a gridare il proprio dolore, se non si vuol finire omologati ed asfaltati... Molto sentita ed apprezzata un caro saluto
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Adielle
- 08/09/2017 02:43:00
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Grazie, stavo riflettendo che a volte ho paura di essere eccessivo, di "aprire tutto", come fa con le luci Duccio in Boris, però poi dico che si deve osare senza dover per forza fare la figura di sfidare non so quali limiti, no, non così ma quietamente, senza grandi clamori, che poi nel mio caso risulterebbero ridicoli ma nella scrittura mi piace sentirmi libero e proprio per questo mi rendo conto di avere ancora tanti timori. Ma sto cercando di scrivere con delle modalità che mi dimentichino che sto scrivendo con come destinatario qualcuno che non sia io. Non so se si nota una differenza, alla fine solo le ultime due e altre pochissime cose sparse, le ho scritte così. Per ritrovare forse una condizione più intima, che non vuol dire per forza più sincera o forse più sincera con se stessi, se non si ha più voglia di mentirsi e solo un attimo prima della prossima bugia. E anche per nostalgia di una seppur friabile disciplina. Non mi dispiacerebbe addestrarmi ad una sana abitudine a sedute dallenamento. Una guida su come scorticarsi le ferite.
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