Adriano Cataldo
- 27/07/2018 08:20:00
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vi ringrazio per i commenti preziosi. Mi piace soprattutto il prendere atto dellapertura a diverse interpretazioni. Nel disegno generale di questo testo, la morte di Sergio Marchionne è il pretesto per parlare di altro. Ho scritto tutto di getto mentre scorrevo la pagina del giornale. La beatificazione di Marchionne è stata pre-morte, una cosa davvero inquietante. È stata fatta soprattutto da quel corpo politico che un tempo si faceva portatore delle istanze degli operai. Io non ho strumenti per valutare loperato economico del Marchionne, ma so che la sua è stata una politica economica di compromessi, a cui sono scesi sopratutto gli operai. Tutto questo mi ha fatto pensare alla poesia di Eugenio Montale "Ho sceso dandoti il braccio", che nel mio testo è citato esplicitamente. Nel contempo leggevo che in Grecia si temono "centinaia di morti" a causa degli incendi. In quel "temere" ho visto unambiguità. Si ha paura dei morti? Si ha paura del fatto che la gente sia morta? Tutto questo in un contesto in cui stiamo chiudendo i porti a delle persone che rischiano di morire. Quei naufragi sono la nuova misura della nostra umanità.
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Franca Colozzo
- 27/07/2018 00:25:00
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Certo Marchionne appare, ora che è improvvisamente deceduto, più un simbolo di imprenditorialità che una persona da compiangere. Il naufragio è di quel vascello chiamato FIAT, di cui Marchionne costituiva lancora di salvezza. Gli uomini ormai o non hanno alcun peso o pesano solo in funzione del dio denaro e della finanza. Una triste considerazione notturna. Buona notte.
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