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Commenti al testo di Alfredo Rienzi
Corvi con la museruola di Sergio Gallo: una libera lettura
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beppe mariano
- 21/04/2017 08:46:00
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Il commento: Caro Alfredo, ho molto apprezzato il tuo bellissimo saggio che muovendo da critiche considerazioni, ben condivisibili, in merito alla raccolta di Sergio Gallo, "Corvi con la museruola", passi in rassegna alcuni poeti che come Gallo tentano la strada dun rinnovamento linguistico, connettendo umanesimo e scienza al f ine di superare definitivamente la separazione dei generi (che ancora negli anni cinquanta un allora famoso saggio riteneva insuperabile). Trattandosi di poesia, il problema non può essere soltanto nominalistico: della citazione incrociata della fauna e della flora, delle tecniche spaziali o ingegneristiche, e così via; bensì diventa un problema, secondo me, innanzitutto della metafora (che è poi sempre stato uno dei problemi prìncipi della poesia). Sappiamo che la metafora è in ritardo: allude ancora e spesso a un mondo artigianale superato. Ecco, mi pare che la questione sia essenzialmente questa: fare interagire linguisticamente scienza e umanesimo ottenendo un risultato metaforico nuovo, consono al nostro tempo. Beppe Mariano
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beppe mariano
- 20/04/2017 18:48:00
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Caro Alfredo, ho molto apprezzato il tuo bellissimo saggio che muovendo da critiche considerazioni, ben condivisibili, in merito alla raccolta di Sergio Gallo, "Corvi con la museruola", passi in rassegna alcuni poeti che come Gallo tentano la strada dun rinnovamento linguistico, connettendo umanesimo e scienza al fine di superare definitivamente la separazione dei generi (che ancora negli anni cinquanta un allora famoso saggio decretava come inseparabili). Trattandosi di poesia, il problema non può essere soltanto nominalistico: della citazione incrociata della fauna e della flora, delle tecniche spaziali o ingegneristiche, e così via; bensì diventa un problema, secondo me, innanzitutto della metafora (che è poi sempre stato uno dei problemi prìncipi della poesia). Sappiamo che la metafora è in ritardo: allude ancora e spesso a un mondo artigianale superato. Ecco, mi pare che la questione sia essenzialmente questa: fare interagire linguisticamente scienza e umanesimo ottenendo un risultato metaforico nuovo, consono al nostro tempo. Beppe Mariano
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