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Commenti al testo di Amina Narimi
L���abbandono-sai-non ha misure

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 Amina Narimi - 22/01/2013 23:58:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

-cose che vengono

da qualcosa appeso

non sai più dove

già accaduto-

placide bestie

inanimò la bora

sul sentiero di Duino

l’Abu Dabi in mare

Da quella Croce ..vengono le cose,così e ancora in altri luoghi dove la vita "pare" altra il cuore muore crocifisso in un momento mentre camminava placido sulle strade della fede iannimato dalla bora, poi risorge,ricongiungendosi a quello spazio già accaduto-separato- le trine non finiscono di ghiacciare le mani perchè sono come un rosario che ancora si sgrana nel cammino e gli occhi sono grandi,aperti come quelli di animali che mirano alla vita...
l’attenzione allora per me la cautela nella cura, affinchè non si smarrisca il sacro che c’è in noi abbondante quanto l’abbandono-primordiale)a tenere gli occhi chiari senza misura a costo di perdere le palpebre,di consumarle in carestia

Grazie Nando perchè la tua lettura è come tenere una mano.

 Nando - 22/01/2013 23:19:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Per me è difficile, Amina, interpetarla secondo quel che vuole dire il testo -com’è denso e bello il tuo poetare, seppure diversi sono i metri-; però, come cristiano, mi emoziona spiritualmente, mi commuove, già dal titolo. Che cos’è quell’abbandono, di cui hai scritto in salmico canto, se non la memoria di Cristo, che riunisce ciò che era separato, che riapre ciò che era chiuso?
Amina, ti chiedo scusa, se la mia lettura cristiana non coincidesse con il tuo dire, ma per me non è stato possibile fare diversamente.