:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 
« torna indietro | leggi il testo | scrivi un commento al testo »

Commenti al testo di Amina Narimi
Come il Nuctes di Michaux

Sei nella sezione Commenti
 

 Amina Narimi - 11/06/2014 23:55:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Grazie Chanteloup grazie di cuore, sei Acquabuona e generosa insieme

 Amina Narimi - 11/06/2014 23:51:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

FerdiNando una passione per quel Michaux, il suo esprimersi con segni non alfabetici, e con la facilità di una seconda natura il cercare un nuovo linguaggio; mi colpi in particolare l’episodio narrato in Un barbare en Asie, quando lui, il barbarico dentro un bar, di fronte ad una ragazza giapponese che domandava da dove venisse rimase ammutolito non sapendo la lingua e lei cominciò a disegnare come farebbe un bambino senza memoria o giudizi, rivolgendogli le stesse domande attraverso i segni, tendendogli poi la matita affinché rispondesse con linee, tratti _universali, una lingua visiva accessibile a tutti
come per i bambini cinesi un asse di legno per terra diventa convenuto sia un battello una più piccola un ponte, una passerella

come inviare oggi ad un amico l’ombra del vento fra i rami per fare una carezza..semplice, riconoscibile, il segno è lì, evidente a renderci felici come bimbi che disegnano i loro primi quattro esili fili per dire corpo, il tentativo più giovane e antico del mondo. Anche oggi inviare ad un amico l’ombra del vento fra i rami per fare una carezza è reinventare un segno e insieme il movimento delle cose, non il loro peso, l’essenziale di un momento anche lungo come trascorrere giorni e giorni sulla montagna e poi dipingerla con tre soli segni di pennello per un dono, il movimento Vitale, l’appena del respiro, senza premeditazione; c’è un volume intitolato Mouvements con sessantaquattro pagine illustrate e poesie che li commentano, li chiama " segni per ritrovare il dono delle lingue", ecco così per il suo interesse a quei bambini mi sono avvicinata ai segni Michaux, infine ai suoi Nuctes...e gli altri amati nelle grotte.. M. Blanchot, Renè Char, Bataille e poi Villa e De Stael..sulle tracce degli animali, dei segni nelle grotte da Lascaux che amo, e Chauvet, fino a Zuccarino e Giuliano Scabia nel poeta-albero e giù alle grotte dei miei alberi dove vivono i bambini..senza paura a dormirci dentro, ed uscirne con quei segni di meraviglia sulle ginocchia tra le mani e i fianchi verdi,
nel condividerli crescono sempre le ali..


Adielle_cosmico mi hai donato le parole più belle perché ne sento il respiro, la grazia che poni nelle mie mani che ti stringono a volerti bene


Loè..non avremo le colture di mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, pomodori, zucchine, soia, girasole e colza né erba medica né trifoglio, finiranno i pascoli e le onde di smeraldo

non faremo più all’amore per i fiori
in cinque anni..costruiremo un’arnia di Noè, vieni?

 Chanteloup - 11/06/2014 23:40:00 [ leggi altri commenti di Chanteloup » ]

Elegante, ogni verso di questa poesia è superbo. Ogni volta che ti leggo
resto colpita e incantata dal tuo fare poesia.

 Lorenzo Mullon - 11/06/2014 10:33:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

finché si ricavava il rosso dalle cocciniglie, la Natura non era comoda ma uno spazio per noi c’era
adesso che tutto è artificiale e comodo, spariscono gli insetti, in Cina le api del tutto
la scienza, che ha cercato di toglierci la paura, sta producendo il terrore più profondo
un brindisi ad Einstein e alla sua profezia!
(spariscono le api sparisce il genere umano)

 Adielle - 11/06/2014 09:15:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Se ne fossi capace commenterei con una dichiarazione d’amore, ma proprio come un innamorato, insicuro di fronte a tanta bellezza, balbetto mi sudano le mani e non trovo le parole.

 Ferdinando Battaglia - 11/06/2014 07:52:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Rimango sempre a bocca aperta - e non penso come il villico ingenuo di fronte al gioco di prestigio che un sedicente mago adopera in chiave prodigiosa -; di Amina conosciamo la stima meritata, le sue autentiche profondità, la raffinata, ma custodita quasi nel segreto - erudizione. Ed è per tutto ciò che ancora una volta mi sono stupito ed ho imparato qualcosa in più, che non sapevo. Molto interessante questo autore cui la poeta si rilferisce nel titolo.
La poesia chiede altre letture, troppo ricca per capirla immediatamente (per me è così). Resta un brivido fugace pensando al tu del solo, chiuso nel pensiero, che non sfiora d’emozione nemmeno un capello di colei che di lui ha uno sfiorito ricordo.O così mi è parso.