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Commenti al testo di Amina Narimi
b i a n c o m a n g i a r e

Sei nella sezione Commenti
 

 quattrostraccisullapelle - 17/04/2015 17:15:00 [ leggi altri commenti di quattrostraccisullapelle » ]

Inesauribile miniera ogni poesia dell’Amina, anima incantata negli occhi dello sguardo, torna ad essere "bambina" al centro di una stanza. Le basta giocare il gioco delle parole, le basta una piccola reliquia, le basta attraversarsi di luce dentro gli occhi, le basta il contatto di tutto questo sulla pelle, e della pelle amante di tutto questo, per trasformare tutto ciò che è ed accade dentro la vita, in un profano ma anche naturalmente sacro "biancomangiare".

SempreMiaInsuperabiiePoetessa

 Franca Alaimo - 13/04/2015 00:47:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Le poesie di Amina hanno un tessuto narrativo nel quale il ricordo di persone ed eventi si mescola a tal punto alla loro dimensione interiore, da generare una sorta di sospensione imesplicabile,che dà al lettore la sensazione che cielo e terra, visibile ed invisibile non conoscano separazioni e limiti. Tutto può, in questi versi, mirabilmente accadere; mentre una donna confeziona il suo biancomangiare da offrire a chi ama, qualcosa di più bianco sembra entrarle nel cuore attraverso gli occhi, quasi una luce mistica, un’ostia sacra, che benedicono ogni suo gesto. E’ l’ambrosia umana che nutre per l’eternità l’amore e i suoi ricordi.

 Alessandro Martino - 12/04/2015 23:36:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Martino » ]

Tu hai un immenso dono Amina, quello di chetare il furibondo moto dell’animo umano. Quando leggo le tue poesie quasi le sento mie, che mi appartiene tutto ciò tengono a dire. Io ti ringrazio per questo B i a n c o m a n g i a r e, che nientemeno sa del tenero animo umano di ogni madre. Se posso, citandoti ovviamente, vorrei copiarla e dedicarla alla mia. Un caro Abbraccio.

 Lorenzo Mullon - 12/04/2015 19:46:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

bella!

siamo reliquie di un nostro passato
come vecchie conchiglie di pane
in cui l’anima
fiuta l’abisso della fine senza riuscire a finire
poniamo il sigillo al nido
creatori dell’increato
mangiando la stessa placenta che ci ha portato alla vita
e rigenerandola per un sempre nuovo pasto

 Franco Bonvini - 12/04/2015 17:25:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Ho letto, in silenzio, salendo dagli abissi all’ alto del sole.
Dai fossili alla vita.
Entrando poi da una dolce ferita in fondo agli occhi in mondi abitabili. Dove l’ aria è piena di luci e suoni.

E le parole piovono, strofinandosi e rimbalzando come una Manna.. un biancomangiare che nutre e può guarire, perdonando le ferite, l’ anima.

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