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Commenti al testo di Amina Narimi
Con la cenere negli occhi

Sei nella sezione Commenti
 

 Il buon ladrone - 03/10/2016 18:32:00 [ leggi altri commenti di Il buon ladrone » ]

La tua commozione, diviene la nostra commozione...
Mi colpisce il tuo commento di risposta: sarà per un gioco delle coincidenze, ma nel giorno in cui si ricordano le vittime dell’immigrazione, leggere quel "siete casa", è di forte impatto meditativo.

 Gil - 03/10/2016 18:29:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

La tua commozione, diviene la nostra commozione...
Mi colpisce il tuo commento di risposta: sarà per un gioco delle coincidenze, ma nel giorno in cui si ricordano le vittime dell’immigrazione, leggere quel "siete casa", è di forte impatto meditativo.

 Amina Narimi - 03/10/2016 12:10:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Vi ringrazio commossa, siete un cuore nel cuore, siete casa

 Franca Aalimo - 02/10/2016 18:36:00 [ leggi altri commenti di Franca Aalimo » ]

Limpidamente lirica, attraversata da un’affettuosa tenerezza memoriale, questa poesia di Amina, che con il filo delle parole lega insieme i destini e ne fa un amore solo, proiettato nella dimensione dell’Assoluto. Lei, Amina, ci ricorda sempre cosa puòla Poesia.

 Sara Cristofori - 29/09/2016 16:32:00 [ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]

come sempre la tua poesia è densa e intensa, tessuta di qualcosa di ancestrale che giace nel fondo di noi...

 Annamaria Pambianchi - 29/09/2016 11:23:00 [ leggi altri commenti di Annamaria Pambianchi » ]


Intensa, molto intensa la visionarietà di questo testo. Lo leggo come si leggerebbe una scrittura che muove ogni giorno dalla morte alla resurrezione. A parlare non è la maschera dell’Io: qui la voce che odo è quella dell’Essere.
Grazie.

 Il buon ladrone - 29/09/2016 10:20:00 [ leggi altri commenti di Il buon ladrone » ]

Colpisce "la cenere negli occhi", un’immagine "cinematografica", l’icona potente di un personalissimo " the day after", rinforzato e predetto da quel "come dopo ogni distruzione", dal quadro emerge un tu ricorrente nel quotidiano, che dà senso e schiudimento alla vita dell’Io portante; il tutto amplificato con l’anima epistolare di un sentimento divenuto radice di continue e ripetute fioriture. La seconda strofa è struggente per la trasfigurazione del dolore diventato bellezza e sublimazione, la morte non interrompe un legame d’amore, se la sera chiude le palpebre, poi nasce la dimensione del sogno, non menzogna per la poetessa ma verità che attende ma certa che presto quella famiglia di nomi eredi di un narimi abiteranno la loro casa perfetta.
Si potrebbe continuare senza interruzioni, come sempre accade con le poesie di Amina, poiché così dense di simboli e di bellezza, che conducono la lettura in voli di meditazione; ma non voglio tediare oltre la mia dolce Ospite e i suoi devoti lettori, allora qui mi arresto, non senza però, come è consuetudine all’impudenza della mia ignoranza e annoto ancora due passaggi:
" "siamo salvi, al posto giusto, /e mondi ancora insieme" e "Ed ora pianta le tue labbra nelle mie/tra le mie ginocchia coronate".
Nei due passaggi sopra citati, leggete, lo dico con la sfacciataggine della stessa impudenza con cui si manifesta la mia ignoranza, l’autobiografia spirituale e poetica dell’anima di Amina, capace con una lingua che le è stata donata da voli d’angeli, di ripetere con il miracolo di un’eco diseguale e quindi sempre messaggero di novità della stessa Eterna Bellezza, un’autobiografia che svela immense profondità, l’intuizione incarnata nell’umano che segue l’animale, di una redenzione sempre necessaria, che ci insegna, sempre attraverso i sublimi versi di Amina- oh, quelle ginocchia coronate! - la preghiera dell’anima che assume su di sé il dolore proprio e quello dell’altro, una genuflessione che rende somiglianti alla bellezza di quel "capo" incoronato di spine.

SempreMiaInsuperabilePoetessa