Il buon ladrone
- 03/10/2016 18:32:00
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La tua commozione, diviene la nostra commozione... Mi colpisce il tuo commento di risposta: sarà per un gioco delle coincidenze, ma nel giorno in cui si ricordano le vittime dellimmigrazione, leggere quel "siete casa", è di forte impatto meditativo.
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Gil
- 03/10/2016 18:29:00
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La tua commozione, diviene la nostra commozione... Mi colpisce il tuo commento di risposta: sarà per un gioco delle coincidenze, ma nel giorno in cui si ricordano le vittime dellimmigrazione, leggere quel "siete casa", è di forte impatto meditativo.
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Franca Aalimo
- 02/10/2016 18:36:00
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Limpidamente lirica, attraversata da unaffettuosa tenerezza memoriale, questa poesia di Amina, che con il filo delle parole lega insieme i destini e ne fa un amore solo, proiettato nella dimensione dellAssoluto. Lei, Amina, ci ricorda sempre cosa puòla Poesia.
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Il buon ladrone
- 29/09/2016 10:20:00
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Colpisce "la cenere negli occhi", un’immagine "cinematografica", l’icona potente di un personalissimo " the day after", rinforzato e predetto da quel "come dopo ogni distruzione", dal quadro emerge un tu ricorrente nel quotidiano, che dà senso e schiudimento alla vita dell’Io portante; il tutto amplificato con l’anima epistolare di un sentimento divenuto radice di continue e ripetute fioriture. La seconda strofa è struggente per la trasfigurazione del dolore diventato bellezza e sublimazione, la morte non interrompe un legame d’amore, se la sera chiude le palpebre, poi nasce la dimensione del sogno, non menzogna per la poetessa ma verità che attende ma certa che presto quella famiglia di nomi eredi di un narimi abiteranno la loro casa perfetta. Si potrebbe continuare senza interruzioni, come sempre accade con le poesie di Amina, poiché così dense di simboli e di bellezza, che conducono la lettura in voli di meditazione; ma non voglio tediare oltre la mia dolce Ospite e i suoi devoti lettori, allora qui mi arresto, non senza però, come è consuetudine allimpudenza della mia ignoranza e annoto ancora due passaggi: " "siamo salvi, al posto giusto, /e mondi ancora insieme" e "Ed ora pianta le tue labbra nelle mie/tra le mie ginocchia coronate". Nei due passaggi sopra citati, leggete, lo dico con la sfacciataggine della stessa impudenza con cui si manifesta la mia ignoranza, lautobiografia spirituale e poetica dellanima di Amina, capace con una lingua che le è stata donata da voli dangeli, di ripetere con il miracolo di uneco diseguale e quindi sempre messaggero di novità della stessa Eterna Bellezza, unautobiografia che svela immense profondità, lintuizione incarnata nellumano che segue lanimale, di una redenzione sempre necessaria, che ci insegna, sempre attraverso i sublimi versi di Amina- oh, quelle ginocchia coronate! - la preghiera dellanima che assume su di sé il dolore proprio e quello dellaltro, una genuflessione che rende somiglianti alla bellezza di quel "capo" incoronato di spine.
SempreMiaInsuperabilePoetessa
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