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Commenti al testo di Amina Narimi
Per quando torner�� una poesia

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 narimi - 15/10/2016 23:18:00 [ leggi altri commenti di narimi » ]

Sei sempre l’ll miofratello amato e il generoso FerdiNando..
mi conduci sul Fuji che più amo...con lo stupore e la splendenza dei bambini ti stringo in un abbraccio inseparabile

 Gil - 15/10/2016 08:57:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Un dorso può indicarci un volto nascosto oppure le spalle di un gigante rispetto a noi, che ci permettono di non sentire la fatica di un cammino, di vedere oltre il limite della nostra piccola statura, infine di giocare ritornando quei bambini cui fu promesso il Regno; ma quest’ampiezza sposa la profondità di quelle mani (voce dell’anima), e dalla loro intimità nuziale nasce un suono ricco di colori: l’Amen. Tutto il resto della poesia, dispiega la sua bellezza, spiegando come nel visibile e nell’udibile, vi sia già celato l’invisibile e l’inudibile, il Silenzio del Principio che poi tornerà nell’"estate della lingua" (sono queste immagini-metafore il segno del genio poetico della Narimi), una fioritura abbondante di suoni che rapiranno la sposa in estasi. Perché in fondo è così che mi appare la poeta: ferma alla "stazione delle immagini", custodisce come un ventre gravido del seme dell’amato, quelle figure, riconoscendosi in quel " dimmi "autunno", per entrare nell’inverno dell’attesa, diventare come sposa una " lacrima sulla neve", diventare ancora un arco di colori, pronta amante a partorire la scrittura del Silenzio, quindi madre "per quando tornerà una poesia. Siamo di fronte ad una poetica iniziatica, esoterica, i cui contenuti rivelano senza dirle, verità profonde, offerte però con l’umiltà del mendicante pellegrino, dello zingaro girovago, del pio devoto.