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Commenti al testo di Amina Narimi
Sulla lettera iniziale di Pesah

Sei nella sezione Commenti
 

 Loredana Savelli - 17/04/2017 22:49:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Stupisce sempre la ricchezza di metafore, riferimenti simbolici, citazioni evocate da versi scorrevoli quanto densi, estatici quanto dettagliati, concreti ma che rimandano a strutture spirituali, atemporali, antropologiche. Un trattato metafisico.

 Lig E. Norant - 17/04/2017 19:10:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

Per una critica degna di questa Poeta, ci vogliono menti formate all’espressione artistica più alta, ancorché insufficienti a racchiudere in perimetri definitori l’esuberanza di significanti e significati, pure offerti con un dirsi poetico che non ama il grido, poiché l’anima è sì umile e ricca d’umiltà; premesso ciò, sembra irridente convocare a così già arduo compito per gli eletti, colui, Nando, che solo errando erra randagio per le strade a lui straniere della poesia. Ma ciò che repelle alla ragione, non è detto che sia reietto per il cuore e ad altro cuore apre pure il tesoro dell’incomunucabile ai miserrimi d’intelletto e di cultura. Ecco perché si può entrare in questi testi, scalzando si i piedi della ragione che tutto misura, e porsi, con gli orecchi feriti dalla luce, nell’ascolto di colei che per grazia di talento e grazia di umiltà, in eco dell’Indicibile sa trasfigurare la propria voce. Ora l’autentica poesia non chiede né immediata spiegazione né la misura di quali metri si siano adoperati per essa, essa vuole la devozione del cuore che è la conseguenza del riconoscimento ovvero la genesi di quel "luogo mistico" dove testo e lettore si scambiano, come in un "Cantico dei Cantici", anche quando fosse solo profano, quei messaggi "pre-verbali" che preludono e precedendo ogni altra misura di ragione. Infine, qui siamo nella.radice mistica dell’assoluto come esperienza nella Storia, il prima ed il dopo, credo siano solo ombre di prefigurazione.

 Salvatore Pizzo - 17/04/2017 18:51:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Ah come risuona d’antica cerimonia, questa melodia scaturente da versi che paiono pietre rotolanti tra passato e presente, rammentando ritualità e valenze ormai rimosse: sembra che sia la sapienza d’arcaica poesia a farsi largo, stillando magia e rinnovando mistero dell’esserci e del non esserci, proprio sul punto di passaggio tra la vita e la morte. Mistero che i tuoi versi adombrano, facendolo avvertire con emozioni alte, quasi accompagnando alla tangibilità, se non alla comprensibilità di esso. Anche attraverso una chiusa che rinnova sbigottimento come non mai...
Un inchino ed un altro ancora... Nella speranza che non mi venga il colpo della strega.... Eheheheheh!!!
Bacio

 Auro d’Arcola - 17/04/2017 13:40:00 [ leggi altri commenti di Auro d’Arcola » ]

Sulla magnificenza del testo, è pressoché inutile soffermarsi. Ci vorrebbe Nando per un’interpretazione compiuta e irreprensibile...
Io, però, preferivo i miti eleusini e il grano di Demetra... Buona pasquetta, Poetessa...