Roberto Maggiani
- 08/09/2010 01:28:00
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Caro Roberto, grazie per il tuo commento e per lintenzione di leggere il libro... riguardo alla frase citata, è importante la parte successiva: "Dinnanzi all’invisibile il poeta arretra, cedendo il posto allo scienziato che si riaggancia alle forme e alle cifre (riparto dalle forme)." Cè un lavoro congiunto del poeta e dello scienziato, la poesia rappresenta la parte spirituale delluomo, la scienza invece la parte naturale, corporea, luna senza laltra non vanno da nessuna parte. Nella nostra vita di poeti, qualche volta avanza luomo con le sue indagini fisiche sulle forme per poi dare al poeta la possibilità di vedere o rivedere... siccome la poesia è visione... se il poeta non vede che cosa scrive? E vedere significa accuire i sensi, ecco lo scienziato, ecco la parte corporea del nostro esistere, sulla quale si innesta lo spirito della poesia... spero di essermi fatto capire... ma bisognerebbe sentire la Vanalesti.
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Roberto Perrino
- 07/09/2010 22:58:00
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Una bella recensione, molto partecipata. Mi ha colpito il commento: Dinnanzi all’invisibile il poeta arretra, cedendo il posto allo scienziato... avrei detto il contrario :-) ... lettura tantalizzante: attendo di poter leggere il libro (su ibs stimano ~ 3settimane di attesa). Un caro saluto ed augurio!
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Mariella Bettarini
- 05/09/2010 17:25:00
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Caro Roberto, la recensione di Anna Maria Vanalesti è davvero bellissima, e rende onore ad un testo poetico/scientifico qual è il tuo. Grazie, dunque, di averci dato modo di leggerla, e di arricchire così la nostra conoscenza e - direi - la nostra sensibilità. Un carissimo saluto a te e ad Anna Maria Vanalesti
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