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Commenti al testo di Gaetano Lo Castro
Io, virus

Sei nella sezione Commenti
 

 Gaetano Lo Castro - 20/04/2020 21:58:00 [ leggi altri commenti di Gaetano Lo Castro » ]

Il tuo commento, caro Arcangelo, mi fa notare una cosa di cui non mi ero reso conto. Cioè il fatto che il mio testo abbia qualcosa del sermone domenicale, del commento alla Sacra Scrittura. E devo dire che questa cosa non mi dispiace. Anche perché certe verità immutabili della Parola di Dio ormai è raro sentirle dire, dato che gran parte della chiesa odierna si è allontanata da esse per seguire la mentalità del mondo, con grave danno per il bene delle anime.
Ti ringrazio!

 Arcangelo Galante - 19/04/2020 10:05:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Riflessioni amare e veritiere, inerenti l’argomento trattato dall’autore, un po’ sotto forma di sermone domenicale.
Indubbiamente, la superbia umana, nel sentirsi sempre superiori agli altri e a tutto il contesto in cui si vive, lo spasmodico desiderio di potere economico, l’eccessiva presunzione di essere padroni della vita e della morte, hanno provocato un estremo delirio di onnipotenza, del quale, l’uomo stesso è divenuto assoluto schiavo.
Eppure, anche il male non è eterno finché si riesce a trasformarlo in un’occasione di miglioramento profondo per la salute dell’anima e del corpo, rispettando il concetto che persino la scienza possiede un limite.
La possibilità di estrapolare il bene dall’esperienza spinosa e dolorosa scaturita dall’emergenza sanitaria attualmente in corso, non deve mai abbandonare l’idea di avere il dono della creatività, ma giammai la sovranità nel sostituirci al Creatore o a chiunque abbia forgiato il pianeta, indipendentemente da qualsivoglia credo religioso, filosofico e scientifico.
Solamente tale convinzione mentale permetterà all’essere umano di ascoltare le corrette voci interiori e, perciò, di capirne l’importanza su quanto sta accadendo, nel loro messaggio esistenziale.
Pensieri riflessivi, esposti con spontaneità, chiarezza e semplicità di immagini, ben rivelano il contenuto del profondo testo, che resta un accorato appello e un monito nel perseguire efficaci azioni, per non abbandonare la società in una realtà peggiore di quanto non lo sia già.
Nella parte finale della lettura, secondo il parere congegnato dal poeta, il componimento si conclude con la voce del virus che, imperterrito, avverte di essere apparso proprio come un assaggio dei tempi dell’Apocalisse, malgrado non sarà tale flagello ad eliminare la presenza terrena.
Indubbiamente, la pubblicazione offre parecchi ragionamenti sul tema affrontato, meritevole di ulteriori e più lunghi approfondimenti.
Cordialmente saluto, ringraziando per avermi letto!