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Commenti al testo di cristina bizzarri
In hall di silenzio

Sei nella sezione Commenti
 

 Nando - 28/12/2014 07:40:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Sei un mosè senza balbuzie ma con una simile incertezza: hai ascoltato, avvertito il suono dell’Invisibile; hai intuito l’Oltre il confine; hai conosciuto la tua e la mia fragilità - le nostre miserie -; hai visto ma ancora non sai. Ti resta il sogno e la fame di far ancora sacra la neve. Il sogno la fame il tuo vero.

Buona giornata, Prof.

  Cristina Bizzarri - 27/12/2014 11:03:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie a tutti e auguri!
ps. (Amina trascrivo con la mano sinistra il tuo commento) :-)

 amina narimi - 26/12/2014 21:19:00 [ leggi altri commenti di amina narimi » ]

Lavacro...non si può proseguire la lettura senza spogliarsi, per entrare, lasciandosi bagnare davanti a questa parola, sposando il soffio che la lega al verbo
fino a sentire quella prossimità alla musica del pane che si spezza, discosti, nel silenzio più aperto che esista: se stessi davanti a "noi", nella piana dove il suono ci guarda come a farci sapere che possiamo comunicare all’esterno e con lui se solo parliamo col dentro di noi, penetrando il silenzio l’uno dell’altro, come dentro una stanza di fumo ascoltare la voce da fuori di un padre che esclama a suo figlio: Salta!- allargando i nostri polmoni possiamo saltare di sotto, con fede..dispiegando le ali dal fondo..dallo spazio di tutti i possibili del nostro cervello destro e consentire alla mano sinistra di scrivere il nome, raccogliendo al banchetto, disdegnato dagli invitati virtuosi, tutte le nostre miserie, le nostre briciole, facendone un abito nuziale con l’autenticità della trasparenza . Ogni parto avrà un "male minore" per spinte successive si romperanno ancora le acque e vestiremo con l’oro di Ofir spogliandoci di tutto, come i Magi davanti ad una mangiatoia, troveremo il lievito della parola creatrice del pane essenziale in prossimità vitale faremo sacra la neve nel cestino, nell’arca, dalla linfa del legno della fertilità, conoscendo l’altro nel figlio..noi stessi. Latte e sangue la stessa neve, il nostro santuario il laboratorio la sorgente la placenta il focolare di un incontro privilegiato,
nella hall di silenzio, nel balbettio
tornare bambini, quelli che non perdono il "contatto" .."
Poi, forse
far sacra la neve,
ancora"

Ti abbraccio, aspettando la neve del nuovo anno..
Auguri preziosaCristina


 cristiana fischer - 26/12/2014 09:47:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

"far sacra la neve" il bianco anzi l’azzeramento per una rinascita

 Elsa Paradiso - 26/12/2014 08:28:00 [ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]

E le cose importanti vanno in secondo piano.
Intensa assai, oltre che vera.
Ciao,Cristina

 Adielle - 26/12/2014 02:41:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

SACRA. Grande Cristina! Ciao, un caro saluto.

 ferdigiordano - 25/12/2014 21:24:00 [ leggi altri commenti di ferdigiordano » ]

Bella. Di una bellezza inestinguibile.