:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 
« torna indietro | leggi il testo | scrivi un commento al testo »

Commenti al testo di cristina bizzarri
Tau

Sei nella sezione Commenti
 

 Lorenzo Mullon - 01/05/2015 21:20:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Hai ragione Ferdinando, la scienza non è più quella ottocentesca, per fortuna, anche se i rigidi li trovi ancora. Ma sono rigidi caratteriali. Come dappertutto.

Ovvio che è solo la mia esperienza, l’anima la sento perché mi percepisco al suo interno. Non sempre eh, quando mi prende la fretta o l’ansia sono all’esterno di me stesso.
Un tempo sentivo quasi delle voci, e pensavo che fosse "Dio" a parlarmi. Poi invece ho capito che era la mia stessa voce dell’anima. Erano momenti in cui mi trovavo lontano da me. Per questo ho scritto che "Dio" è la misura della nostra lontananza da noi stessi.
Una volta che si annulla questa distanza, non c’è distinzione tra noi e l’anima.
Naturalmente è un processo, non una cosa data una volta per tutte. O forse sì, nelle persone davvero centrate in se stesse. Centrate non significa egocentriche, sono cose completamente diverse, l’ego è una brutta bestia.

 Ferdinando Battaglia - 01/05/2015 20:19:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

E’ interessante notare come per te, Lorenzo, l’autorevolezza sia solo di chi concordi con le tue opinioni; non credi che la tua sia una posizione leggermente ideologica?
La scienza propone teorie, pronta a mutarle alla luce di nuove conoscenze, poiché essa è fedele al proprio metodo d’0indagine; altra cosa è lo scientismo, che va oltre i propri limiti e si ideologizza. Però Dio non è una teoria e nemmeno un mito. Inoltre, se Dio non esiste ed è solo un mito o una parola, perché non possiamo pensare così anche dell’anima? Sia Dio sia l’anima non ricadono nell’esperienza dei sensi ordinari, per cui o sono entrambi veri o entrambi falsi, non credibile che la possibilità d’esistere sia riservata soltanto ad uno e negata all’altra o viceversa.

 Cristina Bizzarri - 01/05/2015 19:58:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Aminzatu mi dici quello che con molta lentezza e fatica sto leggendo in questo periodo. Come se tu fossi l’autrice, o dentro il libro stesso. Che strano e che bello. Le coincidenze non sono il caso. Ho prima commentato la tua poesia, ma il commento non mi arriva ...

 Amina Narimi - 01/05/2015 19:38:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

è il termine di un’opera gravida di una missione da compiere, il Regno compiuto non fa che nascere..
così quella croce, il braccio verticale che viene dall’alto,
il non-tempo inconoscibile s’interseca e si congiunge alle nostre mani tese come una conchiglia,
un invito alla riunione quella Croce,al superamento del duale - la nostra crroce-,
con i polmoni pieni d’aria, i nostri nomi fonte di respiro, crocifiggendoci ad ogni nuova terra, ad ogni nuovo matrimonio.
Ogni crocifissione allora si fa nuovo campo di coscienza,
una meravigliosa nuovamorte. La croce è quell’arpione immerso nel cuore della creazione e là, nel suo centro,il luogo di contraddizione e superamento insieme, la giuntura dei due bracci, il punto zero, entrando dentro il legno del nostro albero della conoscenza, con il sangue, per morirvi per risorgere albero della vita, tua, tau.
è stupendo pensare al segno che ci facciamo in fronte come un "segno", lo stesso ricevuto sullo stipite delle porte ebraiche.
La parola "verità"- ’emet- è intraducibile, inizia con questa "T"lettera, le stesse che formano la parola "madre", con la quale termina la parola morte..
Così la penitenza, ben altro da ciò che ci "propinano", è la costruzione della nostra arca, della casa in cui discendere per sposare il nostro intimo, una discesa a vite nel profondo per forare le tuniche di pelle, per arrivare al nostro cuore ...
tornando bambinissimi nelle camere nuziali, nella nostra nudità,
dove ogni Uomo sposa il suo femminile.

 Cristina Bizzarri - 01/05/2015 16:01:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

... continua ...
Lorenzo, sono perfettamente d’accordo con te, ma certo che ogni storia, narrazione, mito, religione ecc. ha la sua verità e ragion d’essere! Quanto poi agli Elohim dell’Antico Testamento, ma dai su ... qualsiasi studioso cattolico o shintoista ( che si interessi alla Bibbia, ovviamente) serio lo sa! Si torna al solito discorso di non banalizzare o fermarsi al titolo. Se si approfondisce un argomento - tu lo sai bene! - non si può restare in superficie. Ci sono tanti codici interpretativi, non esiste una sola chiave di lettura delle cose, è bene avere uno sguardo aperto. Sto leggendo un libro interessante della cui autrice sono "innamorata" - com’è importante l’eros nell’apprendimento, innamorarsi dei propri insegnanti per poi magari noi stessi fare innamorare di noi gli altri e così via in una catena amorosa! - che si intitola "Le symbolisme du corps humain". Credo che in italiano il titolo sia tradotto letteralmente, io lo leggo in francese per fare esercizio insegnando questa lingua, ma soprattutto perché mi affascina, se posso, leggere un testo in lingua originale. Ma, tornando a bomba
(eh sì scherzi della lingua e delle sue metafore!) : altro che visioni ristrette o censure "elohimiche"! È un testo a 360 gradi, di una profondità davvero impressionante. Te lo consiglio anche perché il tuo parere mi interessa molto Lorenzo. E da come ti conosco credo potrebbe piacerti non poco. Ma davvero credimi.

  Cristina Bizzarri - 01/05/2015 13:47:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Belli i vostri commenti, complessi e pieni di spunti per una riflessione ampia. Io quando dicevo "mito" alludevo a una sua radice - forse non greca prometto che controllo - che significa tacere. Ora sono con mio marito al Symbio Food, mi sparo - si fa per dire - un’insalata di riso, ceci e poi un dolcetto, il tutto innaffiato da Rosso Conero ... continua! ;-)

 Lorenzo Mullon - 01/05/2015 13:28:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

poi che i miti classici convergano tutti nel cristianesimo, è una interpretazione falsa ed arbitraria
come se non esistessero altre tradizioni, altri punti di vista, altre visioni del mondo

casomai, li hanno fatti convergere
persino con la forza delle armi
complimenti!

 Lorenzo Mullon - 01/05/2015 13:21:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Ah ma perché cara Franca, noi non siamo reali?
Il solito ribaltamento, diventa reale il simbolo, mentre l’essere umano è relegato a burattino.
Una docile entità da omologare.

Invece al centro della vita ci siamo noi, non c’è spazio per i simboli, viviamo già nella pienezza, se riusciamo a liberarci dall’ego e dalle ideologie come queste.

Proprio adesso mi sto divertendo ad ascoltare un’intervista al traduttore ufficiale della Bibbia per le Edizioni San Paolo, Mauro Biglino, che è stato allontanato dalla casa editrice cattolica perché sostiene che nell’Antico Testamento non si parla di nessun "Dio", ma di un gruppo di individui che si chiamano Elohim, e di un loro capo, Elyon, che fa il bello e il cattivo tempo, ne combina di tutti i colori se non sei d’accordo con lui. Poi ne arriva un altro degli Elohim, Yahweh, che lo spodesta con modi altrettanto brutali. Interessante, da approfondire, anche per l’autorevolezza di chi sostiene questa tesi.
Comunque sempre di spodestamento si tratta. . .

Perché tutti vogliono spodestare gli altri?

 Franca Alaimo - 01/05/2015 12:29:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Leggo tutti i commenti che la tua poesia ha suscitato, pertinenti, interessanti. Io preferisco sottolineare la breve densità nella quale hai risolto un’idea complessa; la bellezza delle immagini e la capacità del tuo linguaggio di restare concreto mentre veicola, intanto, l’invisibile dell’interiorità.
Aggiungo solo una cosa: i miti ( mitos è anche parola) classici convergono nella parola fatta carne di Cristo. Reale e vero uomo.

 Laura Costantini - 01/05/2015 11:40:00 [ leggi altri commenti di Laura Costantini » ]

enigmatico mi resta " gli alberi che fanno nido al nido"
molto emozionale, come dice Elsa l’immagine di te che ti abbrracci, rannicchiata, fino ai tuoi piedidi per chiuderti per aprirti all’ infinito, alle emozioni trascendenti.
io penso che il compimento , l’ ultimarsi può avvenire solo in noi.
l’attesa muta è già l’ INIZIO!

 Lorenzo Mullon - 01/05/2015 10:59:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

dipende da cosa si intende per mito
se è una narrazione va bene
gli antichi le modificavano di volta in volta
avevano la fortuna di non possedere la scrittura
ognuno aggiungeva il suo pezzo, il suo colore, l’esperienza del momento

se invece il mito diventa un codice fisso è una sciagura
ma noi abbiamo questa tendenza, perché siamo succubi delle paure

persino la scienza crea miti, che cambiano negli anni
ma pretende ogni volta che siano certezze
salvo poi smentite continue
non esiste una teoria che possa durare per l’eternità
il Big Bang è un mito, e verrà superato prima o poi da una nuova teoria
come è avvenuto in passato
per questo non può esistere nemmeno un "Dio"
solo realtà in continua trasformazione

mettiamo le idee fisse in cantina insieme alle cianfrusaglie!

 Cristina Bizzarri - 01/05/2015 09:41:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie Elsa!
Giorgio: grazie! Volevo esprimere una domanda che è anche una mia personalissima ricerca e un mio sentire che si sta riavvicinando al "mito" cristiano, troppo spesso banalizzato e ridotto a slogan, sia dai detrattori (ignoranti) che da un certo tipo di credenti, in buona fede ma, almeno mi sembra, superficiali. E io sono tra questi ultimi - non credente ma "ricercante" e superficiale. Sto cercando di approfondire, sono curiosa di sapere se la mia è solo un’infatuazione momentanea o è vero amore! Il tempo me lo dirà. A proposito di mito: ma forse non è proprio il mito, con la sua valenza archetipica e universale, la forma più pura, originaria, intuitiva delll’indicibile? (Numinoso). Perché penalizzarlo e ridurne la portata che invece è davvero immensa?

 giorgio mancinelli - 01/05/2015 09:20:00 [ leggi altri commenti di giorgio mancinelli » ]

Un’ottima performance Cristina il tuo scoprire in te l’universaltà del nostro essere e sentirsi gravidi di luce: che Dio ci abbia resi ciò che siamo è inequivocabile, è come ammettere che ’Dio c’è’; altresì l’essere mitici lo abbiamo disgiunto noi, nella comparazione costante che facciamo con Dio, dall’essere ciò che avremmo voluto essere.

 Elsa Paradiso - 30/04/2015 20:27:00 [ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]


Sintetico volo sull’esistenza, su peculiarità del nostro viverci.
Di grande coinvolgimento emozionale.
Ciao, Cristina.

  Cristina Bizzarri - 30/04/2015 18:10:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Hai ragione carissimo Nando. Ma grazie a un’autrice di cui mi sto innamorando, ho scoperto la radice greca di Mythos - myein ma lo scrivo male! - che significa "tacere" e in questo la studiosa rivendica il carattere universalmente presente in ogni umana tradizione del mito in quanto non semplice racconto, ma velo che ricopre e nello stesso tempo addita una realtà "altra", che è tutt’uno con quella che la fisica moderna chiama, appunto, Realtà Altra (forse non è il termine precisissimo, poi vonttollo!). Allora ecco che i miti e le tradizione appartengono anch’essi alla "Rivelazione" ... lo dico con le mie parole, ma il senso è questo.

 Ferdinando Battaglia - 30/04/2015 17:38:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Al minuscolo che riservi al divino creaturale, minuscolo per l"esistere e per il non-essere dell’umano, contrapponi l’eco dell’Eternità, percepita con l’intuizione oscura dal pensiero e pure dalle emozioni, che non sono altro che le foglie smosse dal vento dell’Essere divino fino a trasormarsi nell’Altrove dell’esperienza mistica su Dio;, eco che risuona nella chiusa, dove le maiuscole di Dio riaffermano che quell’Origine e quel Compimento fontale, non può discendere dall’umano creato, fosse pure quello dei poeti, cui appartiene in frammenti la condivisione di una stessa condizione esistenziale se non vogliamo ancora di natura umana, la cui tragedia sarebbe proprio quella radicale immanenza che escludesse definitivamente la possibilità di Dio.

Di là di tutto ciò, si avverte forte questo tua ricerca di senso, ne trasmetti, almeno a me, la qualità emozionale.

Ciao, Prof.

P.S. Non credo che il cristianesimo sia di derivazione mitica, semmai volessimo nwgargli il dato rivelativo, sempre ci porrebbe la valenza di un’esperienza personale e collettiva; e attraverso i secoli fino ad oggi.

  Cristina Bizzarri - 30/04/2015 17:25:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Volevo dire con tutto il tuo essere! Interessante ... :)

  Cristina Bizzarri - 30/04/2015 17:19:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

È importante quello che dici Lorenzo e sento che tu lo senti - scusa il gioco di parole - totalmente, con tutto il mio essere. Mi sto dicendo che ci sono diversi (innumerevoli?) percorsi per arrivare a sentire quello che tu senti. Forse dipende dalle nostre strutture mentali, fisiche, psicologiche. Forse dipende dagli input che ci hanno informati il tipo di percorso che intraprendiamo. E sto scoprendo l’immensità di alcuni simboli, la loro valenza archetipica che spiega, apre un sentiero inimmaginabile, per me, e mi sta facendo ripercorrere il cristianesimo - ma è una delle tante tradizioni, uno dei miti rivelatori - in una maniera (per me) davvero inaudita!

 Lorenzo Mullon - 30/04/2015 16:42:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

osservo la compresenza di stati diversi di coscienza
e il bello è che non sono nemmeno conflittuali quando li accetti per quello che sono
anche in questo Io Sono Colui Che È rappresenta un’indicazione preziosissima
essere fuori dal tempo non è in contrasto con l’abitare il tempo
viviamo come su diversi piani di un edificio immenso
che a volte si attorciglia persino su se stesso
e sprizza bagliori nel passato e un’ombra luccicante nel futuro

  Cristina Bizzarri - 30/04/2015 16:26:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Sì noi "dobbiamo" parlare per bipolarismi, tutt’al più per analogia. È la "caduta",
cioè l’allontanamento dalle nostre origini. No, Lorenzo, non sono d’accordo con te: secondo me c’è moltissimo da fare e da dire, soprattutto da comprendere. Almeno, per quanto mi riguarda sono nel pieno di una mia lenta e difficoltosa, ma affascinante, ricerca. Forse tu sei già giunto oltre, che bello!

 Fausto Torre - 30/04/2015 16:21:00 [ leggi altri commenti di Fausto Torre » ]

piedi, mani, quella conchiglia aperta, inizio e fine, discesa e risalita, tutti concetti bipolari e drammatici: convergono in quel potente utero sanguigno che unifica e dà senso a una separazione eterna, altro non è che molteplicità dei percorsi per mediare l’uno in tutti.

Questa poesia ha fissato con grande efficacia la sua idea sulla tela della immaginazione.

 Lorenzo Mullon - 30/04/2015 15:45:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

bella
persino un sasso è Colui Che È allo stato dormiente
i poeti sono l’Alfa e l’Omega quando esprimono la totalità di una loro emozione che va a rivestire il mondo
non c’è altro né da dire né da fare