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Commenti al testo di Lorena Turri
Asefru
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Arcangelo Galante
- 10/11/2017 16:43:00
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Visione romantica dellanimo del poeta, che si perde nellinfinito silenzio di un notturno ascolto. Il modo in cui viene descritto, tale sentimento provato, paragonato alla notte, fa capire quanto sia anelato, rispetto ad ogni altro genere di sensazione. I desideri, il vero respiro vitale, non sono nella vita diurna, ma in quel subconscio, che si risveglia con un palpitante sussurro del cuore, incessantemente immerso nellatmosfera peculiare nella quale si medita. Unintima percezione, quella descritta nella lirica, la quale si condivide unicamente con se stessi, cui altri non hanno accesso, poiché è un mondo che si rivela solamente con la luce di un cuore in balia di concitati pensieri. Il titolo ricorda un invito al lettore, come ottimo accompagnamento di tali emozioni manifestate, che paiono essere incantate. Un esperimento, egregiamente ben riuscito, per ciò che può valere l’opinione mia. Un fiorito saluto!
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Klara Rubino
- 10/11/2017 15:11:00
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Grazie Lorena per lattenzione e lesaustiva risposta. Nella mia proposta cè risonanza tra il respiro del poeta e quello del cielo, tanto che i sostantivi si invertono: il respiro delluomo è il respiro del cielo ( alto Zefiro); quello del cielo è "sospiri". Lo Zaffiro è una brillante pietra blu, quindi già, secondo me, metafora del cielo notturno. Ciò non toglie che la poesia e la maestria siano le tue....tanto di cappello, come si suol dire!
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Lorena Turri
- 10/11/2017 12:06:00
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Carissima Klara, grazie per lattenzione. Il titolo dellasefru è Notturno, come ho scritto nel testo. Non lho messo in evidenza nella titolazione perché è una poesia forse più interessante formalmente che contenutisticamente, essendo un esperimento. Riguardo al significato, ho inteso dire questo:
Si è concluso il giorno, è notte. Il poeta guarda il cielo stellato (metafora di infinito) e adagia ( rallenta e distende) il respiro (probabilmente affannato per le "tristezze" giornaliere) in un sospiro che affonda nei precordi (cuore e organi vicini che gli antichi consideravano sede degli affetti e dei sentimenti). Da ciò ricava un benessere che lo porta a tramutare le tristezze in ricordi (quasi una sorta di archiviazione).
Ben vengano i suggerimenti, ma in questo caso la tua versione non mi pare renda lo stesso significato. "Alto Zeffiro" non riesco a collegarlo col verbo "adagio" (il poeta sta proprio cambiando la sua respirazione con un sospiro)e così quei "sospiri" dopo "accordi" perché il poeta sta guardando il cielo stellato.
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Klara Rubino
- 10/11/2017 10:12:00
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Il tuo amore per la poesia, mi spinge a fare altrettanto: studiare ed approfondire con seria dedizione e quindi già per questo ti ringrazio. Spero che tu possa accettare i suggerimenti e le impressioni di qualcuno, come me, che è più ignorante e meno competente di te. E quindi mi faccio coraggio: La poesia è penalizzata dal titolo, ma non è una critica, dipende dalla pigrizia che spesso è padrona anche di noi poeti o aspiranti tali. Se vicino agiungessi ( Notturno), forse più utenti la leggerebbero. Già il primo verso lho letto e riletto più volte, tanto mi ammaliava, senza riuscire a procedere oltre, quindi, ottimo Incipit! Nella parte centrale si perde un po questa capacità ammaliatrice della poesia, forse perchè si avvorte la difficoltà degli incastri tecnici. Allora provando, tra me e me , a modificarla, avrei iniziato col sostituire "sospiro" che è un termine forse un po troppo prevedibile in quel contesto( da me stessa abusato) e lo avrei sostituito con "Zefiro"...da lì ho visto che ha iniziato a fluire in modo diverso:
Adagio il mio respiro alto Zefiro che affonda nei precordi
mentre chiude il suo giro il giorno. Miro della notte gli accordi
sospiri, e lo zaffiro lucente. Viro le tristezze in ricordi.
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