Arcangelo Galante
- 14/11/2017 11:57:00
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Concordo con quanto hai scritto, gentile Anna. Ritengo sia arduo scrutare, e persino indagare, nell’animo umano, tentando di comprendere le ragioni che innescano pensieri negativi. Forse, neppure grandi pensatori possiedono soddisfacenti risposte a tali quesiti, i quali, magari, potrebbero essere ricondotti ad esperienze infelici dell’infanzia, un’educazione errata dal punto di vista del saper ragionare, oppure ad un’eredità buia che un’anima si è trovata, senza conoscerne le autentiche radici. Parecchia gente nasce e cresce con un’assente o poca elasticità mentale, tale da non permettere loro di modificare un atteggiamento standard e fortemente radicato, sin dalla tenera età. A tutti può capitare di pensare male e di attraversare un periodo difficile, al punto da dipingere la vita con toni cupi e scuri; ma, quando la mente si auto convince di trovarsi fuori posto, perché ancorati alle proprie convenzioni in modo saldo, bisognerebbe imparare l’obiettività, ricordandosi che i pensieri sono continuamente soggetti a variazioni influenzanti anche l’agire dell’uomo. Mille grazie per il contributo lasciato, che mi ha offerto l’opportunità di esprimere una considerazione individuale. A presto, anima riflessiva e romanticamente sensibile.
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Anna Giordano
- 14/11/2017 08:59:00
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Nobile pensiero, Arcangelo! I perché a volte rimangono tali, forse perché chi è bendato dalle proprie convinzioni, non riesce a vedere altrimenti, neppure se gli si toglie la benda.
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