Fabrizio Giulietti
- 11/01/2020 15:02:00
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Illuminante e di inestimabile arricchimento individuale. Spero che molti utenti, particolarmente critici sui presunti contenuti ermetici di alcune poesie, tesaurizzino quanto espresso nella risposta formulata alla seconda domanda. Per il resto, non resta che associarsi al "letterato di stirpe rara" coniato da Monia Gaita.
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Fabrizio Bregoli
- 29/12/2019 12:18:00
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Sono veramente interessanti queste considerazioni sulla traduzione. Condivido in particolare la necessità di trasferire loriginale nella contemporaneità ricorrendo quindi a un linguaggio altro che non sia un calco o un tentativo di imitare la fonte, ma il più possibile fresco, attuale: traduzione come nuova versione o riscrittura filtrata dalla personalità di chi traduce, forse è questa la strada... Grazie a Mario Fresa per queste riflessioni
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Monia Gaita
- 28/12/2019 21:44:00
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Una grande lezione che proviene da un letterato di stirpe rara. Tradurre è unoperazione importante, atto creativo e interpretativo in sé, ma mai manipolatorio o volto a ribaltare il pensiero dellautore. Unassunzione di responsabilità che non dovrebbe partorire, come dice Mario Fresa, degli sterili e impersonali imitatori, ma innescare un repertorio di preziosi riferimenti, lume e guida al lavoro di scrittura. A Mario Fresa con sentimenti di smisurata stima!
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