Maria Teresa
- 11/11/2020 01:43:00
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Una delle rare volte in cui ringraziare non è doveroso ma è un atto sentito e spontaneo. Larte nobile della poesia è così distante da ogni logica, da ogni punto darrivo - si parte senza conoscerne la destinazione, perché non importa il dove ma il come - che ogni volta mi si attribuisce "lappellativo di poeta" percepisco il brivido dellinaspettato, del dono inatteso e mi dico che quando lemozione giunge abbiamo ancora versi da poter offrire verso quel dove sconosciuto a noi stessi. Grazie di cuore Sandro per le tue belle parole, sono un corroborante speciale per lo spirito. Onorata è dire poco
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Sandro Angelucci
- 08/11/2020 17:46:00
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Maria Teresa Infante scrive con lanima e leggere le sue poesie significa leggerla dentro. Non è cosa comune in tempi come i nostri! Lei sa ascoltare la poesia, si, perché prima di scriverla bisogna mettersi in ascolto dei suoi silenzi, di quanto ci "ditta dentro" - appunto - per dirla con il Poeta. Le faccio anche in questa sede i miei più sinceri e convinti complimenti. Non è vero che la poesia è morta e non lo sarà mai finché ci saranno interpreti come la Poetessa del Tavoliere delle Puglie.
Sandro Angelucci
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