Piero Passaro
- 09/03/2015 17:50:00
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Salve signora Bettuzzi, la ringrazio innanzitutto per aver letto la mia poesia e per aver formulato una sua interpretazione. Devo assolutamente concordare con lei sulla visione letizia di un mondo privo di qualsivoglia contrasto di qualunque natura (economica, bellica...). Ho voluto appositamente creare una composizione esplicitamente complessa dal punto di vista dialettale , proprio per indicare quanto sia complesso raggiungere quellelemento che , raggiunto in modo idealistico (e forse utopico) , possa illuminare le moltitudini di persone ed indicare una via di redenzione. Tale elemento č la neutralitą attiva che mi sono allietato a rappresentare come un binario della stazione (che appunto si pone nč a destra, nč a sinistra). Vuole significare che le differenze tra i vari retaggi culturali dei popoli andrebbero comprese , in qualche modo oggettivo (da qui la neutralitą attiva che citavo) , per evitare contrasti dettati dalla paura della diversitą. Un nascosto elogio alla conoscenza anche. Mi dica cosa ne pensa. La ringrazio ancora. Cordiali saluti
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Silva Bettuzzi
- 09/03/2015 00:30:00
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Leggo in questi versi le torsioni di un processo dialettico che vede la sua sintesi continuamente minacciata dalle disarmonie di presenze inquietanti, disarmoniche, estranee alla sua comprensione... Eppure lessere che coglie se stesso in una conoscenza redenta da ogni tralignamento raggiunge uno stato di letizia e di consapevolezza che ha qualcosa di sublime... Lutopia di un mondo senza guerre, conflitti razziali, dominio del potere economico e del mercato?
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