Arcangelo Galante
- 08/11/2017 19:01:00
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Una significativa poesia, che passa dalla calma suggestiva dell’osservare, al rumore delle onde, spinte dalle parole, che lasciano spaziare i pensieri. Ah, quante cose può fare il mare? Una fra tante: ascoltare! Esso, ci mette in contatto con l’immensità dell’anima nostra, e si può restare ore ed ore in contemplazione, poiché mai ci si stanca di guardare l’orizzonte. Interessante il modo in cui è stato ben evidenziato il concetto di piccolezza dell’osservatore nei riguardi dell’immensità del soggetto descritto. Coinvolgente testo, che rivela l’amore dell’autrice per quel mare, divenuto suo, attraverso la propria peculiare visione. Opera piacevole e graziosa, nello stesso tempo. Un fluttuante saluto marino!
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