:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
🖋 Marcel ritrovato, di Giuliano Gramigna | Nuova edizione Irelfe
con una nota di Ezio Sinigaglia
 
« torna indietro | leggi il testo | scrivi un commento al testo »

Commenti al testo di Roberto Maggiani
La nudit��

Sei nella sezione Commenti
 

 leopoldo attolico - 28/06/2011 16:25:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

La solitudine di Stelvio è la nostra , quantomeno sorella di chi scrive confrontandosi con un’idea di bellezza e di autenticità latitanti , consegnate ormai soltanto al rumoroso silenzio delle parole che vanno a capo .
Le risorse linguistiche di S. sono evidenti , a volte sorprendenti nel loro incedere definitorio / colloquiale / antilirico , scopertamente fedele a un "io" votato più a dire che a dirsi e a farsi storia esemplare in cui tutti possano riconoscersi .
Nell’esperire generosamente questa misura vistosamente umana , risiede la preziosa cifra di una poesia cui è difficile negare solidarietà e sincera ammirazione , al di là di personali ideologie , canoni , ismi , poetiche ( e concomitanti riserve mentali ) .

- Con i complimenti a Roberto Maggiani , e con l’invito a leggere
il libro , che mantiene ampiamente le promesse e le premesse del
suo ( gagliardo ) recensore .

 Roberto Maggiani - 17/10/2010 22:38:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Ringrazio tutti per l’attenzione che avete avuto per Stelvio e in particolare per questo libro presentato dalle mie parole che necessariamente e per scelta sono lontane dal critichese, perché la poesia, essendo umana, è importante avvicinarla umanamente... In particolare ringrazio Pepe e Siti.

 Antonio Spagnuolo - 13/10/2010 17:34:00 [ leggi altri commenti di Antonio Spagnuolo » ]

Vivere per la poesia, e per essa tessere le più azzardate reti del pensiero, diventa il riferimento consolidato della sfumatura irraggiungibile del sogno.
Stelvio è ubriaco di versi, è ubriaco di parole, è ubriaco di fabulae , per cui ogni riferimento alla realtà quotidiana si arricchisce, senza che egli nemmeno lo immagina, di un colorato orizzonte, che è una indubbia simultaneità verbo-visiva dai contorni frastagliati si, ma ben dettagliati.
Qui il suo bagaglio sembra appoggiarsi con cautela ad un ritmo discorsivo che fa delle sue poesie il ricco esprimersi di tutta la fantasia che lo circonda , sia per quel calibrato dettato che lo contraddistingue, sia per il fervore delle meditazioni che sottende.
Egli rincorre il dialogo che la solitudine invoca, con energia vibrante, per esprimere quel che i sentimenti suggeriscono sotto la cenere: testimonianza importante perché compartecipazione evidente di un messaggio suggerito e contemporaneamente taciuto nella regolare cadenza della tensione emotiva.
“Le palpebre chiuse hanno a volte un bordo esatto,/ un incubo a misura di persona, e come sempre/ il tuo volto che risale / verso ogni mio pensiero/ chiuso dentro il tuo spavento,/ ma a occhi chiusi posso ancora sognare che sei qui,/ che hai lasciato uno spiraglio per riavermi/ e non girarmi le spalle, / e per dimenticarmi solo a tratti/ hai riempito di odio l’insidia mossa insieme/ e dell’amore conservi soltanto qualche scoria.”
Confessa il male di vivere , il tormento della speranza, che alimenta nelle ripetizioni una poesia pregna di agglutinazioni , tali da rendere ogni pagina un prelievo psicologico dentro al divenire – testuale – del mondo. Passaggi tra il vortice dell’aura ed il superamento di una dimensione individuale, tra mistero e fascino, quale misura di un modello stilistico ben delineato.Seguo con affetto il suo crescere nella ricerca e nella scrittura, a volte fulminante e quasi sempre sicura.
Antonio Spagnuolo

 Walter Siti - 13/10/2010 12:39:00 [ leggi altri commenti di Walter Siti » ]

Complimenti al recensore, ha dato una grande prova di comprensione dell’opera e ha il dono di non parlare in "critichese". Così dovrebbe essere la vera critica letteraria. Bravo!

 Irene Vallone - 10/10/2010 20:53:00 [ leggi altri commenti di Irene Vallone » ]

Accostarsi alla lettura di un libro di poesia dopo una recensione esaustiva, chiara e bella, non può che invogliare il lettore attento ad un lavoro di introspezione sui testi per cogliere l’anima del poeta, essenza scevra di condizionamenti, fulcro e simbiosi di un coacervo di esperienze, bellezza e tormenti di vita vissuta intensamente. Leggere è conoscersi, aprirsi ad un universo che altrimenti resterebbe insondato.

 Sergio Pepe - 10/10/2010 13:02:00 [ leggi altri commenti di Sergio Pepe » ]

Il libro si rifà a storie di vita concluse, quindi ci mette in relazione con tutte le cose finite e passate che nel bene e nel male ci portiamo dentro. Maggiani lo dice con un chiarezza ed è questo il tratto che più unisce la recensione al libro.

 Magda Raffa - 09/10/2010 18:29:00 [ leggi altri commenti di Magda Raffa » ]

Ho letto qesto libro e altro di Stelvio Di Spigno....La sua poesia è profonda, intrigante, introspettiva! E’un misto di passato e presente che si riflettono nel futuro. Come dice Roberto Maggiani, è un mettere a nudo se stesso e un confrontarsi continuamente con la "nudità" di ciò che lo circonda: la realtà, la famiglia, gli amici, la VITA!!! Bel libro!!

 Loredana Savelli - 09/10/2010 13:46:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Commento il tuo commento: è certo che non sei solo nel tuo cammino esistenziale e poetico! Come e dove si può acquistare il tuo libro? Ho letto altri tuoi testi, molto apprezzati, su questo sito e la recensione di Roberto Maggiani è una garanzia di qualità. Complimenti.

 Stelvio Di Spigno - 09/10/2010 10:52:00 [ leggi altri commenti di Stelvio Di Spigno » ]

Voglio ringraziare, ed è questa, non potrebbe essere che questa, la sede migliore, Roberto Maggiani per aver accettato di "entrare" nel mio libro. Non solo perché l’entrata e la coabitazione di testo e lettore sono delle prerogative indispensabili al confronto letterario, ma perché, nel mio caso, era un pò più difficile farlo. "La nudità" non ha chiavi di lettura e non sposa alcuna poetica di repertorio; racconta dello stato di un individuo che sente sotto di sé i ricordi, l’umanità, la propria civiltà sgretolarsi. Accettare di camminargli accanto è arduo, sebbene sia la massima aspirazione dell’autore quella di non sentirsi (meglio, non essere) solo. Un grazie anche alla cara comunita de La Recherche che ha permesso questo incontro per il quale, sì, oggi mi sento davvero un pò meno solo.