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al testo di Maura Pot
Un uomo nuovo
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Non bastano più i pensieri e i sentimenti non hanno ragione. In questa dimora inquieta - su fondamenta malferme - s’agita un nucleo informe e tutto intorno è calma apparente. Le hanno strappato la pelle a morsi - e lacerato il cuore - I segni evidenti sono le croste di una ferita in necrosi senza possibile guarigione. Lo spazio tace immobile, forse geme, forse condanna, forse non vede. Certo più non contiene la falda sterile del pianto - ne è satura ormai l’aria - e chiede aiuto alla sorgente perché ogni goccia d’acqua ne trattenga sostanza e ne conservi memoria. Non sia d’inganno l’assenza e non tradisca il silenzio: una lingua implacabile scava tra argilla e bitume tra sassi e cemento. Nella falsa apparenza di quiete qualcosa si muove nel centro. Non è apocalisse, né morte, è una nuova corrente d’amore la piena di un fiume possente che miete speranza e irradia calore.
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Maura Potì
- 28/09/2011 01:13:00
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E molto piaciuto il tuo commento, Roberto, grazie! Quel "maternamente" poi, mi piace un sacco
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Roberto Perrino
- 26/09/2011 22:54:00
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scorre proprio come un fiume questa tua lirica, Maura, e dopo averci accompagnato attraverso il deserto, infine ci riporta a riveder le stelle con il finale dolcemente e direi maternamente ottimistico. molto piaciuta!
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Maura Potì
- 26/09/2011 21:39:00
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Cara Loredana, quello che credo di esprimere qui è la speranza, il mio è un atto di fiducia che luomo possa ritrovare in se quella scintilla divina che è oggi è così difficile anche solo pensare. Sono momenti questi, in cui voglio credere che luomo nuovo possa "tornare", come messia, come maestro, che indichi la via da seguire. Un grande abbraccio
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Loredana Savelli
- 26/09/2011 19:58:00
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Che bella! Un uomo nuovo, ma non soltanto, credo. Una nuova disponibilità, un nuovo motivo per credere, un ideale, una passione artistica (perchè no?)
E scritta molto bene, con rime interne, ritmo mobile. Lho apprezzata. Ciao Maura.
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